12 Giugno 2025, h. 02:15 Notizie
EDILIZIA – Al congresso EBC le sfide europee per il rilancio delle Pmi dell’edilizia
La European Builders Confederation (EBC) ha scelto Roma e la sede di Confartigianato per svolgere i lavori del suo Congresso Annuale 2025, organizzato l’11 giugno in collaborazione con Anaepa Confartigianato Edilizia.
L’evento, dal titolo “Conservare il passato. Costruire il futuro”, ha riunito attori istituzionali italiani ed europei, rappresentanti del mondo associativo e imprenditori per affrontare le sfide e le opportunità che coinvolgono artigiani e mPMI nella conservazione, riqualificazione e riutilizzo del patrimonio edilizio. Per le PMI e le imprese artigiane, la ristrutturazione costituisce un’occasione unica per valorizzare le proprie competenze specialistiche, contribuendo in modo concreto allo sviluppo sostenibile, al mantenimento dell’identità culturale e all’offerta di un servizio essenziale per le comunità locali. Dal congresso è emerso come gli appalti pubblici, le innovazioni tecniche per l’efficienza energetica e le politiche abitative possano rafforzare il contributo delle PMI nel settore delle costruzioni.
Nelle parole di apertura di Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Imprese, Philip Van Nieuwenhuizen, Presidente di EBC, e di Stefano Crestini, Presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia, è emersa una visione condivisa: le mPMI non sono solo custodi delle competenze tradizionali, ma attori protagonisti per una transizione green che rispetti l’identità culturale dei territori.
Tra i temi cardine, si è discusso di appalti pubblici, innovazioni per l’efficienza energetica e politiche abitative inclusive. Il messaggio è chiaro: per rafforzare il contributo delle PMI nel settore costruzioni, è necessaria una collaborazione strutturata tra istituzioni, imprese e comunità locali.
Andrea Tobia Zevi, Assessore al Patrimonio e Politiche abitative di Roma Capitale, l’on. Erica Mazzetti, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Progetto Italia”, e Massimo Sessa, Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sono intervenuti alla sessione dedicata al ruolo delle istituzioni. “Le PMI chiedono meno burocrazia e più fiducia”, ha sottolineato Mazzetti, mentre Sessa ha richiamato tutti a una maggiore serietà, affidabilità e modernizzazione del sistema pubblico, anche attraverso l’adozione di nuove tecnologie.
Stefano Crestini, Presidente di ANAEPA-Confartigianato Edilizia, ha rappresentato la voce degli artigiani e delle Mpi dell’edilizia. Il suo intervento ha toccato temi centrali come l’accesso agli appalti pubblici, il ruolo del subappalto e la necessità di un rapporto più diretto tra imprese, istituzioni e Unione Europea. “È stato un congresso ricco di spunti, un momento di confronto utile per evidenziare che molte delle criticità riscontrate in Italia sono condivise da altri Paesi europei. Sono emerse esigenze comuni tra i diversi paesi europei: meno burocrazia, regole chiare sul subappalto, accesso facilitato al credito per le imprese qualificate”, ha sottolineato Crestini che ha aggiunto: “Serve un’azione politica incisiva a livello europeo e nazionale, e noi siamo pronti a fare la nostra parte. Abbiamo bisogno di una sburocratizzazione reale, concreta, che consenta alle PMI di accedere più facilmente agli appalti pubblici e di operare in maniera efficiente”. Crestini ha insistito su regole più chiare e univoche sul subappalto, sottolineando che in molti casi sono proprio le imprese artigiane ad avere le competenze necessarie per intervenire sul patrimonio edilizio. Ha infine richiamato l’attenzione sul ruolo dell’EBC come interlocutore europeo, in sinergia con le istanze portate avanti da Confartigianato a livello nazionale. “Servono azioni politiche incisive, sia a Bruxelles sia a Roma. È essenziale anche un accesso facilitato al credito per le imprese qualificate. Dobbiamo creare condizioni migliori per chi lavora con serietà, competenza e visione a lungo termine”.
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Nel suo intervento, l’On. Erica Mazzetti, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Progetto Italia, ha espresso la volontà di promuovere una riforma organica della normativa edilizia e urbanistica. Punto centrale del suo intervento è stata la proposta di un Testo Unico delle Costruzioni, già depositato alla Camera. “Dobbiamo uscire dall’indisciplina delle norme e costruire una disciplina basata su principi condivisi. Solo così possiamo dare certezza a imprese e professionisti. La semplificazione non è solo snellire le procedure, ma rendere il sistema più leggibile, stabile e affidabile”. Mazzetti ha inoltre sottolineato come le direttive europee, come quella sulle “case green”, debbano essere declinate secondo le specificità del patrimonio edilizio italiano, che è tra i più ricchi d’Europa. “Serve una proposta nazionale che valorizzi le peculiarità del nostro tessuto urbano e del nostro patrimonio storico. Dobbiamo puntare sul partenariato pubblico-privato, favorendo la partecipazione delle PMI, con un approccio basato sulla fiducia reciproca tra istituzioni e imprese”. Ha infine ribadito che una riforma efficace deve restituire dignità alla progettazione e superando l’egemonia della burocrazia amministrativa.
Il Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Massimo Sessa, ha posto l’accento sull’importanza della serietà e affidabilità del sistema pubblico-privato come presupposto per ridurre la complessità burocratica e garantire trasparenza. “Essere seri vuol dire essere affidabili. Un sistema affidabile è anche un sistema più semplice. Dobbiamo lavorare per ridurre le procedure non solo per favorire le imprese, ma anche per alleggerire la macchina pubblica, che oggi si trova ad affrontare un sovraccarico insostenibile”. Sessa ha evidenziato il potenziale delle nuove tecnologie e delle forme innovative di partenariato pubblico-privato, che possono offrire nuove opportunità di investimento e coinvolgimento per le PMI. “Con i correttivi del nuovo Codice degli Appalti, è possibile immaginare un sistema in cui anche le imprese artigiane e di piccola dimensione siano protagoniste. Ma questo richiede organizzazione, cultura del progetto e capacità di adattarsi alla trasformazione digitale”. Ha quindi invitato le associazioni come ANAEPA-Confartigianato a guidare le imprese nel cambiamento, affinché il sapere artigiano non venga travolto da logiche industriali estranee al settore del restauro e della manutenzione del patrimonio storico.
Durante il panel sugli appalti pubblici, con la partecipazione di Jean-Yves Muylle (Commissione Europea), Piero Petrucco (FIEC) e la Vicepresidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna, si è parlato di come semplificare e rendere più inclusivo l’accesso delle PMI alle gare pubbliche. Il Presidente di EBC Van Nieuwenhuizen ha evidenziato come il patrimonio edilizio storico richieda proprio quelle competenze artigiane che solo le PMI possono garantire.
Un altro focus importante sull’efficientamento energetico degli edifici, che richiede soluzioni su misura e una sinergia tra innovazione e tradizione. Interventi significativi sono arrivati da Rosalinde Van Der Vlies (Commissione Europea), Angeliki Konstantinopoulou (SEFA) e Manuela Rinaldi (Istituto ITACA), che hanno discusso le implicazioni delle direttive europee “Case Green” e il ruolo delle PMI nella loro attuazione.
L’ultimo panel ha approfondito le opportunità offerte dal riuso degli edifici storici in chiave abitativa, soprattutto in un momento di crisi dell’edilizia residenziale. Irene Tinagli (Parlamento Europeo), Diego Zoppi (ACE) e Patrizio Losi (Federcasa) hanno delineato un futuro in cui la conservazione e il benessere abitativo possono convivere, grazie alla valorizzazione delle competenze locali.
Il Congresso si è chiuso con l’intervento del Presidente EBC Philip Van Nieuwenhuizen, che ha ribadito la volontà di rafforzare la rappresentanza delle PMI a Bruxelles e di costruire un’agenda comune per tutelare il patrimonio edilizio europeo attraverso strumenti normativi, finanziari e culturali più accessibili alle imprese artigiane. “Solo insieme – istituzioni, imprese, associazioni – possiamo conservare il passato e costruire un futuro sostenibile. Costruire il futuro significa rispettare il passato e valorizzare chi, come le PMI, possiede il sapere per farlo. L’Europa non può permettersi di perdere questa risorsa”.
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