Notizie
·

Nell’incerta estate 2025, segnali positivi dal mercato del lavoro: +472mila dipendenti stabili in un anno

Le incertezze sugli scambi internazionali determinate dai dazi pesano sul ristagno del PIL (-0,1%) rilevato nelle stime preliminari dell’Istat nel secondo trimestre del 2025, appesantito da una diminuzione del valore aggiunto nella manifattura. Era da due anni (secondo trimestre del 2023) che l’Italia non registrava un segno negativo. Sul lato della domanda, mentre tiene la componente nazionale che segna una crescita, si registra una diminuzione consistente della componente estera netta. Il confronto proposto da Eurostat mostra il segno negativo del PIL (-0,1%) anche per la Germania, il maggiore sistema manifatturiero europeo, mentre la media dell’Eurozona è in territorio positivo (+0,1%) sostenuta dalla crescita di Spagna e Francia.

Il mercato del lavoro a giugno 2025 – Nonostante la debole fase ciclica, si consolida la domanda di lavoro. L’analisi degli ultimi dati pubblicati dall’Istat evidenzia che a giugno 2025 il numero di occupati è in crescita dello 0,1% rispetto al mese precedente. Si tratta dell’ottavo mese consecutivo di crescita congiunturale. Su base annua si calcola un aumento degli occupati dell’1,5% rispetto a giugno 2024 (+363mila occupati in un anno), per effetto dell’aumento del 2,9% dei dipendenti permanenti (+472mila) e del 3,7% degli autonomi (+190mila) a fronte di un calo del 10,7% dei dipendenti a termine (-299mila).

Un confronto internazionale condotto dall’Ufficio Studi nel report ‘Intergeneration economy’ evidenzia una significativa crescita di lungo periodo: tra il 2021 e il 2026 è stimata in Italia una crescita cumulata dell’occupazione del 7,0%, superiore al +5,2% della media UE e al +4,4% della Francia e al +2,3% della Germania. In cinque anni gli occupati in Italia crescono di un milione 735mila unità. La migliore performance è quella della Spagna che nel quinquennio registra una crescita a doppia cifra (+13,1%).

Anche le previsioni della domanda di lavoro rimangono toniche. L’analisi dell’ultima rilevazione di Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali evidenzia che le entrate di lavoratori previste nelle imprese non agricole nel trimestre luglio-settembre 2025 crescono del 6,4% su base annua, trainato dal +8,6% dei servizi. Il diffuso labour hoarding nella manifattura – con le aziende che trattengono i lavoratori anche in presenza di cali di attività per timore di non riuscire a sostituirli in futuro – determina una crescita delle previsioni di assunzione (+2,2%) anche nelle imprese manifatturiere mentre quelle delle costruzioni segnano un calo dell’1,5%. Tale fenomeno, lo ricordiamo, pesa sugli indicatori di produttività.

In chiave territoriale, l’analisi condotta nel 34° report congiunturale di Confartigianato ha evidenziato il maggiore dinamismo nel Mezzogiorno. Nel primo trimestre 2025, tra le principali regioni, gli occupati salgono più della media in Campania (+3,8%) e in Sicilia (+3,0%). Si osserva un tasso di crescita superiore al punto percentuale in Emilia-Romagna e Lazio (entrambe con +1,7%), Lombardia (+1,6%) e Veneto (+1,5%).

Si confermano, quindi, diffusi segnali di vitalità del mercato del lavoro. Pur rimanendo elevata, si osserva una attenuazione della difficoltà di reperire personale che a luglio 2025 riguarda il 45,4% delle assunzioni programmate, in calo di tre punti rispetto al 48,4% di luglio 2024.

Il working paper di ADAPT curato dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia

Nel Bollettino ADAPT n. 28 è stato pubblicato a firma di Licia Redolfi dell’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia il working paper di ADAPT sul mercato del lavoro lombardo, MPI e artigianato, contributo in occasione dell’evento di presentazione dei rinnovi dei Contratti Collettivi Regionali di Lavoro (CCRL) dell’artigianato, organizzato pubblicato lo scorso 18 luglio a Milano da Confartigianato Lombardia. Il lavoro offre una lettura documentata e articolata del contesto in cui si inserisce la recente stagione di rinnovi contrattuali con dati aggiornati, evidenze territoriali e riflessioni sulle leve concrete attivabili dalle imprese.

 

Livello e trend congiunturale dell’occupazione 2021-2025

Gennaio 2021-giugno 2025, occupati in migliaia di unità, var. % su mese precedente – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Trend dell’occupazione nel 2025 e nel primo trimestre 2025 per regione

Anno 2024 e I trim. 2025 (decrescente). Var. % tendenziale. Primo gruppo: regioni con almeno 1 mln occupati – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

 

 

rss