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Davide Cortini medaglia di bronzo nella staffetta ai mondiali di paraciclismo. I complimenti di Confartigianato

Ancora un grande successo per Davide Cortini. Dopo il trionfo al Campionato europeo nella gara in linea, l’atleta azzurro di paraciclismo, originario di Sassoleone, un paese della Vallata del Santerno frazione del Comune di Casalfiumanese, associato di Confartigianato, ha ottenuto una prestigiosa medaglia di bronzo ai Campionati mondiali che si sono svolti nei giorni scorsi a Ronse in Belgio, nel Team Relay, una gara a staffetta che ha corso assieme a Luca Mazzone e Mirko Testa, portando portando l’Italia a quota 14 medaglie (7 ori, 2 argenti, 5 bronzi) e al terzo posto nel medagliere. Non va poi dimenticato anche un ottimo settimo posto nella cronometro.

“Quando sei su quel podio ti passano davanti le immagini di un anno di lavoro e di sacrifici, allora capisci che se sei lì, e non sei più un ragazzino, significa che hai fatto tutto bene e che sei ancora in grado di competere ai massimi livelli. Una soddisfazione e una grande emozione”, queste le parole di Davide Cortini raccolte il giorno dopo la gara del Team Relay.

Non si sono fatti attendere i complimenti di Confartigianato Bologna Metropolitana (a cui Cortini è associato), e Confartigianato Emilia Romagna, che lo ha avuto come testimonial al recente meeting di Rimini del 22 luglio dove ha raccontato la sua esperienza di artigiano e atleta. “Dopo l’Europeo, questa medaglia di bronzo conferma la straordinaria caparbietà e qualità di Davide. Un artigiano, un uomo che ha saputo rialzarsi dal terribile incidente, che lo ha costretto su una sedia a rotelle, fino a diventare un atleta di caratura mondiale – afferma Amilcare Renzi, segretario regionale di Confartigianato -. Continua così un suo percorso di successo, un testimone che racconta con i fatti la determinazione e la passione che sono insiti nel nostro mondo”.

“La staffetta è una gara particolare, perché in pochi chilometri devi dare tutto – racconta Davide -. Mentre gareggi sei consapevole che con te ci sono altri due atleti, quindi il risultato della squadra dipende dal comportamento del singolo. Se sbagli possono andare in fumo mesi di lavoro anche dei tuoi compagni. E comunque, sempre, indossare la maglia azzurra è un onore, ma anche una responsabilità non da poco. Io sono partito per primo. Alla partenza fai quasi sgommare la bici dalla potenza che imprimi con le braccia. Ho cercato di stare dietro al francese, un grande campione, contenendo il distacco e controllando gli altri avversari. Così è stato anche per i miei due compagni, e alla fine abbiamo perso l’argento solo allo sprint”.

“Ora devi scaricare la tensione di questi giorni, rilassarti, dedicare un po’ di tempo alla famiglia e ai figli, ma la testa è già alle gare del prossimo anno – spiega Davide Cortini -. Presto mi dovrò trovare con i preparatori e i tecnici per programmare l’attività, subito dopo la gara mi ha cercato il meccanico della Dallara per fissare un appuntamento per migliorare l’aerodinamica del mezzo, insomma non c’è molta pausa e nulla va lasciato al caso. Se devo fare un paragone, siamo come un’azienda artigiana che raggiunto un obiettivo già guarda al prossimo. Nel mondo del paraciclismo si stanno raggiungendo dei livelli molto alti paragonabili a quelli dei professionisti. Per questo devo ringraziare tutti coloro che mi sono vicini e che mi aiutano, tra questi certamente Confartigianato che in questi anni non mi ha fatto mai mancare il suo supporto”.

I prossimi obiettivi? “Nel 2026 dovrò difendere il campionato europeo nella gara su strada che ho vinto nel 2025 – conclude il campione di paraciclismo -, poi ci saranno i mondiali, dove dovremo quantomeno confermarci e semmai fare un passo avanti. Infine il grande obiettivo è arrivare nelle migliori condizioni alle Olimpiadi del 2028 che si terranno a Los Angeles. una vetrina che è un po’ come il coronamento di una vita”.

 

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