Rifiuti tessili: approvata la revisione della Direttiva UE. Confartigianato ottiene tutele per le microimprese
La Plenaria del Parlamento europeo ha approvato il testo dell’accordo provvisorio, raggiunto a febbraio con il Consiglio dell’Unione europea, sulla proposta di revisione della Direttiva Quadro Rifiuti. Si tratta di una tappa importante nel percorso verso un’economia più circolare e sostenibile, che ha visto Confartigianato Imprese giocare un ruolo di primo piano nella definizione del testo finale approvato. Fin dalle fasi iniziali del processo legislativo, Confartigianato ha infatti avviato un dialogo costante e costruttivo con i membri del Parlamento europeo, chiedendo con forza che anche le microimprese venissero incluse nell’ambito di applicazione della Direttiva e nell’implementazione dei sistemi di responsabilità estesa del produttore (EPR) per il trattamento dei rifiuti tessili.
La Confederazione ha più volte sottolineato l’importanza di un’inclusione non solo formale ma anche sostenibile per le piccole realtà produttive, proponendo soluzioni concrete: procedure semplificate, oneri amministrativi e finanziari proporzionati e contributi ambientali commisurati alla reale capacità produttiva delle imprese. L’obiettivo è quello di permettere anche alle realtà più piccole di partecipare attivamente a un sistema di gestione dei rifiuti più efficiente, senza appesantirle di obblighi sproporzionati. L’adesione a schemi EPR, gestiti da consorzi ambientali, consentirà alle microimprese di accedere a una rete organizzata per il corretto smaltimento degli scarti tessili, rafforzando al contempo la loro immagine di imprese sostenibili e responsabili.
Grazie al lavoro portato avanti da Confartigianato, il testo finale della Direttiva prevede un anno di tempo aggiuntivo per l’adeguamento da parte delle microimprese, l’esclusione dei prodotti su misura e l’adozione di percorsi semplificati per l’integrazione nei sistemi EPR.
Si tratta di un riconoscimento importante del ruolo strategico che anche le imprese artigiane svolgono all’interno della filiera tessile europea, nella direzione di una transizione realmente inclusiva e sostenibile.
Il Presidente di Confartigianato Moda, Moreno Vignolini, commenta così il risultato raggiunto: “Confartigianato Moda ha idee molto chiare sulla politica industriale del settore moda in Italia : rimettere al centro la manifattura consentendo alle imprese di valorizzare le proprie competenze attraverso sostenibilità, circolarità, trasparenza e tracciabilità. In quest’ottica le nostre proposte anche a livello europeo vogliono consentire alle nostre imprese di cogliere nuove opportunità di sviluppo consapevoli delle mille difficoltà che il nostro mondo sta attraversando ma certi che questa sia l’unica strada percorribile per tornare a parlare di vero Made in”.
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