Il violino ‘Suono d’Italia’ in dono dai maestri liutai di Confartigianato Cremona all’Arma dei Carabinieri
Un violino unico, simbolo di eccellenza produttiva, coesione, rigore e spirito collettivo: valori che uniscono l’Arma dei Carabinieri e il mondo dell’artigianato. Si chiama ‘Suono d’Italia’, ed è lo strumento costruito a più mani da otto maestri liutai di Confartigianato Imprese Cremona e donato alla Banda musicale nazionale dell’Arma. A idearlo, il colonnello Paolo Sambataro, comandante provinciale dei Carabinieri di Cremona, che ha trovato nel maestro liutaio Stefano Trabucchi, Presidente di Confartigianato Cremona e figura di riferimento nel panorama internazionale della liuteria, il partner ideale per trasformare un’intuizione in realtà.
La cerimonia ufficiale di consegna si è svolta il 23 settembre all’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona, cornice d’eccezione per il concerto della Banda, diretta dal colonnello Massimo Martinelli. Un evento denso di emozione, che ha raccolto un pubblico numeroso composto da autorità civili, militari e rappresentanze del mondo artigiano.
Tra i presenti, i vertici dell’Arma, come il generale di Corpo d’Armata Riccardo Galletta, comandante dell’Interregionale Carabinieri Pastrengo, e il generale di Divisione Giuseppe De Riggi, a capo della Legione Carabinieri Lombardia. Al loro fianco, una nutrita delegazione di Confartigianato, con in prima fila il Presidente nazionale Marco Granelli e il Presidente lombardo Eugenio Massetti, a testimoniare l’orgoglio di un intero sistema artigiano. Non sono mancate le istituzioni locali, rappresentate dalla vicesindaca Francesca Romagnoli, dal presidente del Consiglio comunale Luciano Pizzetti e dal vescovo di Cremona, monsignor Antonio Napolioni. “La Banda musicale dell’Arma, fondata nel 1831, è oggi una delle formazioni più autorevoli e apprezzate in ambito sinfonico e popolare, capace di interpretare repertori complessi con straordinaria sensibilità”, ha raccontato Eleonora Busi, che ha condotto la serata.
Ad aprire l’evento, il saluto del colonnello Sambataro, che ha voluto ricordare la figura di Salvo D’Acquisto nel giorno dell’anniversario della sua morte, evocando il senso più profondo del dovere e della giustizia.
Quindi, gli interventi del Presidente Granelli e del maestro Trabucchi, che ha ripercorso il cammino condiviso con i colleghi liutai e l’Arma, sottolineando come l’arte della liuteria sia in grado di parlare un linguaggio universale. Il Presidente di Confartigianato Cremona Trabucchi ha evidenziato il carattere speciale dell’opera: «Realizzare questo violino a più mani è stata una sfida e un privilegio. È la prova concreta che quando competenze diverse si mettono insieme con spirito di servizio e rispetto, il risultato supera ogni aspettativa».
Da parte sua, il Presidente Granelli ha sottolineato: «Questo violino parla di noi, della nostra identità, delle nostre radici. È un dono che nasce dall’artigianato ma si rivolge alla collettività, alle istituzioni, al Paese intero». Granelli ha sottolineato il senso di “coesione, disciplina e lavoro di squadra” che il progetto incarna, gli stessi valori che ispirano quotidianamente gli artigiani italiani nel loro lavoro e che accomunano in modo naturale l’artigianato e l’Arma dei Carabinieri. Un progetto, ha aggiunto, che dimostra come la cultura artigiana non sia solo eredità da conservare, ma forza viva da rinnovare, da trasmettere ai giovani e da mettere a servizio della società.
A dare vita a Suono d’Italia sono stati, oltre a Trabucchi, i maestri Alessandro Commendulli, Stefano Conia, Stefano Conia “il giovane”, Davide Negroni, Marco Nolli, Daniele Tonarelli e Andrea Varazzani: un autentico esempio di sinergia artigiana.
Lo strumento, salutato con un lungo applauso e benedetto da monsignor Napolioni, è stato poi consegnato ufficialmente al colonnello Martinelli.
A farlo risuonare per la prima volta, la straordinaria violinista Anastasiya Petryshak, apprezzata interprete a livello internazionale e collaboratrice artistica del tenore Andrea Bocelli. Con grazia e passione, Petryshak ha affiancato la Banda dell’Arma in un viaggio musicale che ha spaziato da Massenet a Piazzolla, incantando la platea.
A chiudere la serata, l’auspicio – condiviso dal Presidente Granelli – che Suono d’Italia possa diventare ambasciatore di bellezza, armonia e speranza, in un tempo segnato da incertezze e tensioni, in cui il bisogno di pace è più che mai urgente e universale.
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