Confartigianato fa luce su cause e soluzioni per il caro-energia che penalizza le Mpi
Il peso del caro-energia continua a gravare in modo sproporzionato sulle piccole imprese italiane. È l’allarme lanciato da Confartigianato in occasione del convegno “Caro energia per le piccole imprese. Chimere e realtà dietro la riduzione del prezzo dell’energia”, organizzato a conclusione della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità con l’obiettivo di fare chiarezza sui meccanismi che determinano i costi energetici e individuare soluzioni strutturali per riequilibrare il sistema.
Ad aprire i lavori è stato il presidente di Confartigianato Marco Granelli, che ha ribadito la necessità di “ristabilire equilibrio ed equità nel costo dell’energia pagato dalle imprese”, denunciando come “le piccole imprese non possano essere considerate un bancomat”.
Secondo i dati presentati dalla Confederazione, in Italia l’80% delle imprese manifatturiere ha meno di nove dipendenti, e sono proprio queste a pagare le bollette più care: 184 euro per megawattora, contro una media nazionale di 137. Gli oneri di sistema, inoltre, gravano in modo sproporzionato: una piccola impresa tessile paga tra i 40 e i 50 euro/MWh, mentre una grande impresa dello stesso settore ne paga appena 3-5.
Nel solo 2024, 1,9 miliardi di euro sono stati trasferiti dai piccoli consumatori alle grandi aziende energivore attraverso meccanismi di agevolazione.
Confartigianato propone di spostare i costi delle agevolazioni agli energivori dai conti in bolletta ai proventi derivanti dalle aste di CO₂, misura già sperimentata con successo nel 2022. Secondo le stime della Confederazione, per ridurre strutturalmente gli oneri sulle bollette delle imprese artigiane e manifatturiere sarebbero sufficienti 1,7 miliardi di euro, risorse che potrebbero essere reperite anche grazie ai 600 milioni di euro di ricavi dalle aste di CO₂ incassati solo nel primo trimestre 2025.
Confartigianato ha ribadito l’urgenza di garantire trasparenza nei mercati energetici e di rafforzare i poteri dell’ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, per contrastare comportamenti anticoncorrenziali.
“Servono regole chiare, uguali per tutti e rispettate da tutti – ha concluso Granelli –. Le piccole imprese non possono essere trattate come una base imponibile su cui spalmare costi impropri, ma come una risorsa essenziale per il Paese”.
Nel corso del dibattito, moderato da Diego Gavagnin, sono intervenuti esperti ed esponenti istituzionali che hanno approfondito i nodi strutturali del sistema energetico.
Carlo Stagnaro, Senior Advisor dell’Istituto Bruno Leoni, ha evidenziato come “le piccole imprese italiane paghino una bolletta molto più alta rispetto ai loro omologhi europei” e che il problema derivi non solo dai prezzi all’ingrosso elevati, ma soprattutto dal peso degli oneri. “Bisogna spostare questi costi verso la fiscalità generale – ha affermato – evitando di introdurne di nuovi e utilizzando la riduzione naturale degli oneri legati alle vecchie incentivazioni per alleggerire chi più ha pagato, cioè le piccole e medie imprese”.
Luca Lo Schiavo, Senior Regulatory Specialist dell’ERRA e già dirigente di ARERA, ha illustrato un’indagine dell’Autorità sul fenomeno del trattenimento di capacità nel mercato elettrico, che avrebbe provocato aumenti medi dei prezzi di 8-9 euro/MWh tra il 2023 e il 2024. “Confartigianato – ha detto – ha il merito di riportare il tema all’attenzione pubblica: comportamenti scorretti nel mercato, come il trattenimento di capacità eolica, possono vanificare gli investimenti nelle rinnovabili e far perdere al sistema ore di produzione a prezzo zero”.
Andrea Maria Felici, Direttore Generale della Domanda ed Efficienza Energetica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha evidenziato l’impegno del MASE per garantire maggiore trasparenza e accesso equo al mercato dell’energia.
Sul fronte politico, è intervenuto l’on. Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, che ha sottolineato l’importanza di rendere il mercato dell’energia più competitivo e di promuovere le comunità energetiche. “Dobbiamo lavorare tutti – ha detto – perché un mercato più concorrenziale fa bene sia alle imprese dell’energia che alle piccole e medie imprese italiane. Nella legge di bilancio ci sono 4 miliardi destinati a iper e super ammortamento per chi investe in energia rinnovabile: è una strada su cui dobbiamo proseguire”. Nel dibattito è intervenuto anche il sen. Bartolomeo Amidei, componente della Commissione Industria del Senato, che ha sottolineato la necessità di un’azione politica condivisa.
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