7 Febbraio 2008, h. 23:52
“Edilizia: Meno Abusivi. Più Sicurezza”. Confartigianato e Cna propongono una legge per garantire la sicurezza sul lavoro, difendere le imprese regolari e i consumatori
“Meno abusivi. Più sicurezza”. Con questo slogan ANAEPA Confartigianato e CNA Costruzioni danno battaglia all’abusivismo in edilizia e si impegnano sul fronte della sicurezza sul lavoro, proponendo una legge che stabilisce precisi requisiti per poter svolgere l’attività di imprenditore edile.
Oggi, durante una conferenza stampa organizzata a Roma, il Presidente di ANAEPA Confartigianato Arnaldo Redaelli e il Presidente di CNA Costruzioni Giovanni Tonioni hanno infatti sollecitato alle forze politiche la presentazione di un progetto di legge che disciplini l’accesso all’attività di costruttore.
“Costruttori qualificati significa cantieri sicuri. Riteniamo indispensabile – ha spiegato il Presidente Redaelli – un provvedimento che, attraverso la qualificazione degli imprenditori, garantisca trasparenza del mercato e tuteli i lavoratori e i consumatori. La proposta di legge ha infatti un obiettivo fondamentale: combattere il fenomeno degli operatori improvvisati, degli abusivi e dei doppiolavoristi che mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori, fanno concorrenza sleale alle imprese regolari, sottraggono gettito alle casse dello Stato, rendono un cattivo servizio ai consumatori”.
Secondo ANAEPA Confartigianato, la proposta di legge servirà dunque a regolare un settore nel quale le imprese continuano ad aumentare ma, insieme ad imprenditori qualificati, arrivano anche operatori improvvisati incapaci di offrire servizi di qualità e che di fatto ‘inquinano’ il mercato.
La proposta normativa, composta di 9 articoli, prevede che, in una prima fase di immediata applicazione, gli aspiranti imprenditori, o loro preposti, dovranno conseguire un attestato di qualificazione professionale dopo aver frequentato un corso di almeno 80 ore di formazione imprenditoriale e manageriale dedicata soprattutto agli adempimenti per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Questo attestato dovrà essere conseguito anche da tutte le imprese più ‘giovani’, vale a dire quelle operanti da un periodo inferiore a due anni alla data di entrata in vigore della legge.
Quando poi la legge andrà a regime, per poter aprire un’azienda edile i nuovi imprenditori dovranno possedere i seguenti requisiti:
– Requisiti di idoneità professionale – Bisognerà frequentare corsi di formazione e istruzione professionale di durata variabile fino a 3 anni a seconda della complessità dell’attività imprenditoriale, integrati da periodi di esperienza lavorativa e professionale in aziende abilitate, da integrare in base ai principi di alternanza fra periodi di studio e pratica sul lavoro.
– Requisiti di onorabilità: l’imprenditore non dovrà avere precedenti penali o procedimenti giudiziari in corso;
– Requisiti di capacità organizzativa e finanziaria: l’impresa dovrà disporre delle attrezzature e delle risorse economiche adeguate per svolgere l’attività.
I ‘numeri’ del settore Costruzioni
Nel 2000 le imprese di costruzioni (che comprendono il settore dell’edilizia e quello dell’installazione impianti) erano 589.707, di cui 432.425 artigiane.
Nel 2007 il loro numero è salito a 775.886, cui 578.633 artigiane.
In termini occupazionali, il settore delle costruzioni nel terzo semestre 2007 ha dato lavoro a 1.973.000 persone, che rappresentano l’8,4% di tutti i settori economici e il 28% degli occupati dell’industria.
L’incidenza degli occupati stranieri è pari al 12,7% del totale degli occupati nelle costruzioni.
Tra il 1998 e il 2007 gli occupati nel settore delle costruzioni sono cresciuti del 32,2%, a fronte di un aumento, nello stesso periodo, del 13% degli addetti del totale economia.
A conferma del trend di crescita, nei primi tre trimestri del 2007, l’incremento dell’occupazione nel settore dell’edilizia e delle costruzioni è pari al 3,2%.
Il valore totale della produzione in edilizia, nel 2007, è pari a 196 miliardi di euro. L’incidenza sul Pil degli investimenti in costruzioni nei primi tre trimestri 2007 è pari al 10,2% ed è pari al 48% di tutti gli investimenti fissi lordi realizzati nel Paese.
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