NEWSLETTER 5 – Obiettivi sociali e ambientali dell'UE: focus su occupazione,formazione e regolamentazione del carbonio

La newsletter di aprile del progetto europeo IORESme, partecipato da Confartigianato Imprese, approfondisce il tema del "Pilastro Europeo dei Diritti Sociali" (EPSR), una iniziativa della Commissione Europea volta a potenziare la dimensione sociale dell'UE. Questo pilastro mira a incrementare l'occupazione fra gli adulti, con l'obiettivo di raggiungere una quota di occupati pari al 78% nella fascia di età tra i 20 e i 64 anni entro il 2030. Le azioni mirano a colmare il divario occupazionale tra i generi e migliorare l'equilibrio tra vita lavorativa e privata, ampliando l'offerta di istruzione e assistenza alla prima infanzia, per sostenere la partecipazione femminile nel mercato del lavoro.

Inoltre, l'EPSR stabilisce l'importanza della formazione continua, prevedendo che almeno il 60% degli adulti partecipi a programmi formativi ogni anno. Questo dovrebbe rafforzare le competenze essenziali e le soft skills già dai primi anni di scuola, facilitando così una necessaria riqualificazione professionale in età adulta. Un altro obiettivo chiave è la riduzione della povertà, con il proposito di diminuire il numero di persone a rischio di almeno 15 milioni, prestando particolare attenzione ai bambini per interrompere il ciclo della povertà intergenerazionale.

Accanto a questi temi, la newsletter affronta anche il Meccanismo di Aggiustamento Carbonio alle Frontiere (CBAM), che rappresenta un tentativo dell'UE di regolamentare le emissioni di carbonio dei prodotti ad alta intensità di carbonio importati da paesi terzi, promuovendo così pratiche produttive più pulite e un prezzo equo delle emissioni di carbonio. Questo meccanismo, iniziato nella sua fase transitoria nell'ottobre 2023, richiederà agli importatori di acquistare certificati di carbonio dal 2026, in linea con i prezzi del carbonio dell'UE, e punta a ridurre le emissioni di carbonio globali.

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1 milione di occupati in più in due anni. Evoluzione e rischi per l’economia italiana nel webinar del 6 maggio

Nell’ultimo biennio, caratterizzato dalle incertezze della guerra in Ucraina, dal crescente rischio geopolitico, dalla debolezza del commercio internazionale e da una stretta monetaria di intensità senza precedenti nella storia dell'Euro, la domanda di lavoro delle imprese ha generato un sostenuto aumento dell'occupazione. L'analisi dei dati annuali, recentemente pubblicati da Istat ed Eurostat, evidenzia che tra il 2021 e il 2023 gli occupati in Italia sono saliti di 1 milione e 26mila unità (+4,5%). La crescita biennale di oltre un milione di occupati non ha precedenti nella serie storica che inizia dal 1977: la variazione passata più ampia fu quella di 689mila occupati, registrata tra il 1999 e il 2001.

La crescita dell’occupazione è trainata dall’aumento di 838mila dipendenti permanenti (+5,7%) – di cui 801 mila a tempo pieno - a fronte di un aumento di 74mila dipendenti temporanei (+2,5%) e di 114mila indipendenti (+2,3%). Si registra un maggiore dinamismo dell’occupazione femminile (+5,0%) rispetto a quella maschile (+4,2%), come ha evidenziato il report ‘Imprese e lavoro delle donne nell’era dell’incertezza – Tra presente e futuro al femminile’ presentato la scorsa settimana alla Convention del Movimento Donne Impresa Confartigianato.

Sicilia, Puglia e Veneto, locomotive europee - In una classifica ibrida tra le maggiori regioni italiane (con almeno 1 milione di occupati) e i più grandi paesi dell’Ue (con almeno 5 milioni di occupati), le performance occupazionali nell’ultimo biennio della Sicilia con +7,6%, della Puglia con +7,1% e del Veneto con +7,0%, sono migliori di quella della Spagna (+6,2%), mentre la Campania con +5,8% registra una performance migliore di quella dei Paesi Bassi (+5,4%). L’intero Mezzogiorno con +5,7% fa meglio della Germania (+4,2%), mentre la Lombardia con +3,9% fa meglio della Francia (+3,1%). Tra le maggiori province – con oltre 200mila occupati - l’occupazione nel biennio in esame sale a doppia cifra a Catania (+15,1%) e Padova (+13,7%), mentre si registra una dinamica superiore alla media Napoli e Lecce (+9,4%), Bari (+8,4%), Venezia (+7,8%), Verona e Genova (+7,6%), Como (+5,9%), Monza e della Brianza (+5,7%), Roma (+5,5%), Palermo (+5,2%), Varese (+4,9%), Pavia (+4,8%) e Vicenza (+4,6%). In generale, come evidenzia una nostra recente analisi, si osserva una maggiore crescita dell’occupazione nei territori con una più alta presenza dell’artigianato.

Evoluzione e rischi dell’economia italiana nel webinar del 6 maggio -  L’evoluzione del mercato del lavoro, insieme alle tendenze della congiuntura, del quadro macroeconomico e delle politiche economiche, saranno al centro del  webinar organizzato dall’Ufficio Studi in collaborazione con la Direzione Politiche economiche che si terrà il lunedì prossimo 6 maggio 2024, dalle ore 12.00 alle 13.15 per la presentazione del 29° report su trend economia, congiuntura e MPI, ‘Incertezze della congiuntura e delle politiche economiche: i rischi per l’economia italiana’.

 

Programma webinar lunedì 6 maggio 2024, ore 12.00-13.15
Introduzione di Vincenzo Mamoli, Segretario Generale
La congiuntura per le imprese e i rischi di frenata della locomotiva Italia, di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi
Le evidenze territoriali, di Licia Redolfi, Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia
Conclusioni di Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche

 
Dinamica occupazione 2021-2023 in top paesi Ue e regioni italiane
2023, variazione % rispetto 2021. 15 anni ed oltre - Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat e Istat


Maggiore crescita PIL (+7,4%) con tasso di occupazione femminile in linea con Ue. Italia leader europea per imprenditrici

L'emancipazione femminile ha bisogno di politiche per combattere le disuguaglianze di genere e di maggiori risorse a sostegno della conciliazione vita-lavoro per aumentare la partecipazione delle donne al mondo del lavoro. Se il tasso di occupazione delle donne italiane crescesse allineandosi con quello dell'Ue si ipotizza un aumento di 2.344.000 occupate donne, di cui 355.000 le indipendenti, che permetterebbe al PIL italiano di crescere del 7,4%, pari a 154,7 miliardi di euro di maggior valore aggiunto: come se il nostro Paese potesse contare sull'apporto di un secondo Piemonte.

L’analisi controfattuale sulla maggiore crescita derivante dal lavoro femminile, insieme ad altri aspetti di forza ma anche criticità del mercato del lavoro femminile, è contenuta nel report ‘Imprese e lavoro delle donne nell’era dell’incertezza - Tra presente e futuro al femminile’ presentato ieri dall’Ufficio Studi in occasione di ‘Futuro al Femminile: Equità, Generatività, Sistema’, la Convention del Movimento Donne Impresa Confartigianato (leggi QUI) e predisposto in collaborazione con l’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia, che ha curato anche l'Appendice statistica ‘Imprese femminili, digitali, artigiane e donne indipendenti per territorio’. Clicca qui per scaricarla.

Il report interseca la vision dell’evento intrecciando il tema della equità di genere con un esteso esame del mercato del lavoro e della vocazione all’imprenditorialità, quello della generatività con il ruolo delle donne nella struttura imprenditoriale italiana e i caratteri della dinamica delle imprese e del lavoro delle donne e quello del sistema mediante l’offerta di alcuni elementi di valutazione delle politiche per ridurre il divario di genere e per la conciliazione.

Sulle prospettive del "Futuro al femminile" viene delineato il ruolo delle donne e dell’imprenditoria femminile nell'età dell'incertezza e nelle sfide della transizione demografica nei prossimi vent'anni posta al sistema di welfare.

Vengono analizzati vari aspetti dell'occupazione femminile valutando in particolare i dati sull'occupazione femminile nel periodo 2021-2023. Vengono discusse le tendenze dell'economia italiana, con un focus sulla ripresa del commercio internazionale, i rischi geopolitici e le ricadute della stretta monetaria e si analizzano le variazioni nel costo del credito alle imprese.

Vengono evidenziate criticità nel sostegno alle politiche di conciliazione e nella riduzione delle diseguaglianze di genere mentre il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) presenta dei ritardi sull’attuazione che interessano anche l’intervento per gli asili nido.

Sul fronte dell’imprenditoria femminile, l’Italia si conferma leader nell'Ue per il numero di imprenditrici e lavoratrici autonome che però scontano una persistente carenza di manodopera visto che sono di difficile reperimento il 46,0% delle entrate nelle MPI guidate da donne, con i, paradossale ‘grande spreco’ di risorse dato dall’alto numero di giovani donne inattive sul mercato del lavoro. Il recupero dell'occupazione indipendente tra il 2021 e il 2023 è stato trainato principalmente dalle donne.

Per quanto concerne l'imprenditorialità viene condotta una analisi strutturale delle imprese femminili in termini di età, nazionalità e territorio, con un approfondimento su regioni e province con la maggiore presenza di imprese femminili. Sono indicate le regioni italiane che si distinguono a livello europeo per l'imprenditoria femminile. Si discute anche della crescita dell'imprenditoria femminile nel periodo post-pandemico e della sua rilevanza nel mantenere la stabilità del sistema delle imprese.

Viene inoltre approfondito il profilo delle imprese gestite da donne e la loro distribuzione territoriale evidenziando il ruolo significativo dell'artigianato nell'imprenditoria femminile e confrontando la dimensione media delle imprese femminili con quella delle imprese gestite da uomini.

Key data del report ‘Imprese e lavoro delle donne nell’era dell’incertezza - Tra presente e futuro al femminile’ (in corsivo le evidenze di contesto e non relative alle donne)

Stretta monetaria, caro tassi e calo di prestiti e investimenti

5,44% costo del credito alle imprese in Italia a febbraio 2024 vs 5,12% Eurozona
+381 punti base costo del credito alle imprese in Italia a febbraio 2024 rispetto a giugno 2022, mese precedente all’avvio della stretta monetaria, vs +329 punti base Eurozona
+355 punti base costo del credito alle imprese biennio 2021-2023 (vs -39 punti base biennio 2019-2021)
+4,1% y/y prestiti alle imprese a febbraio 2024 vs +0,4% Eurozona
-6,3% y/y prestiti a famiglie produttrici guidate da donne (vs -5,6% y/y totale famiglie produttrici)
-7,7% y/y prestiti a famiglie produttrici artigiane guidate da donne (vs -5,6% y/y totale famiglie produttrici artigiane)
1.166 milioni di euro di maggiori oneri finanziari per le MPI guidate da donne nella stretta monetaria, tra giugno 2022 e febbraio 2024

 

Donne protagoniste nell’economia dell’incertezza/ il contesto

+1,3% variazione commercio internazionale nel biennio 2021-2023 (vs +4,8% 2019-2021)
+14,3% variazione prezzi al consumo nel biennio 2021-2023 (vs +1,7% biennio 2019-2021)
+76,2% variazione prezzi retail energia elettrica e gas nel biennio 2021-2023 (vs +6,4% biennio 2019-2021)
 

Donne protagoniste nell’economia dell’incertezza/ le performance

+2,4% punti percentuali tasso di occupazione femminile nei due anni di guerra 2022-2023 (III trimestre 2023 su III trimestre 2021) (vs +1,9 punti percentuali G7)
53,4% tasso di occupazione femminile 15-64 anni nel IV trimestre 2023, Italia ultima in Ue (media 66,1%)
+4,5% variazione totale occupati 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +1.026.000 unità
+5,0% variazione donne occupate 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +478mila unità
+4,2% variazione uomini occupati 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +548mila unità
3 regioni italiane, Sicilia a +10,0%, Veneto a +8,2% e Puglia a +7,3%, trainano la crescita (+5,0%) dell'occupazione femminile italiana nei due anni di guerra (biennio 2022-2023) facendo meglio del 4,3% dell'Ue, del +7,2% della Spagna e del +5,2% dei Paesi Bassi 63 province in cui la crescita in valore assoluto delle donne occupate 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023 è superiore a quella degli uomini occupati
12 province in cui la crescita in valore assoluto dell'occupazione 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023 è imputabile alle donne occupate mentre gli uomini occupati diminuiscono: si tratta di Torino, Bologna, Viterbo, Forlì-Cesena, Teramo, Frosinone, Siracusa, L'Aquila, Isernia, Fermo, Reggio Calabria e Cuneo)

 

Imprenditoria femminile nell’era dell’Intelligenza Artigiana

+2,3% variazione totale indipendenti 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +114mila unità
+4,8% variazione donne indipendenti 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +73mila unità
+1,2% variazione uomini indipendenti 15 anni ed oltre nel biennio 2021-2023, pari a +41mila unità
1,6 milioni di donne indipendenti 15 anni ed oltre in Italia, 1° in Ue con una quota del 15,9% sul totale Ue
16,1% donne indipendenti 15 anni ed oltre su donne occupate in Italia, 1° tra paesi top 4 Ue (vs 10,7% Ue)
+0,9% imprese femminili attive, pari a +8.340 unità, in controtendenza rispetto al -0,3% delle restanti imprese (-11.507 unità) che determinano il -0,1% del totale imprese attive (-3.167 unità)
27.966  imprese femminili pioniere dell’IA, il 12,5% del totale
337.886 imprese femminili con progetti di innovazione, il 35,1% del totale imprese
57.883 imprese femminili in settori innovation intensive
21.728 imprese femminili in ambito digit, +13,4% tra 2018 e 2023 con il comparto artigiano che sale a +21,2%
 

Tra presente e futuro, alcuni nodi critici

35,1% donne imprenditrici, lavoratrici autonome e professioniste con dipendenti con almeno 55 anni nel 2023, più che raddoppiata (+19,6 punti percentuali) rispetto al 15,5% del 1998 - in 25 anni - (vs 39,0% degli uomini, quota quasi raddoppiata nel periodo con +18,2 punti)
266 mila lavoratori difficili da reperire per le MPI guidate da donne, pari al 46,0% delle loro entrate
938 mila giovani donne inattive di 25-34 anni che non si offrono sul mercato del lavoro, pari al 31,3% delle giovani donne 25-34 anni, 3° quota in Ue dopo Romania e Repubblica Ceca (vs 19,0% Ue)
21,9% del PIL in spesa della Pubblica Amministrazione per Protezione sociale in Italia, 3° in Ue dietro a Francia e Finlandia
1,4% del PIL in spesa della Pubblica Amministrazione per Famiglia e giovani in Italia, 22° in Ue davanti a Lettonia, Grecia, Spagna, Malta e Irlanda
12,0 euro spesi in Italia in sanità a pensioni per anziani vs 1 euro per famiglie e giovani
0,41% delle spese delle amministrazioni centrali dello Stato destinato a ridurre le diseguaglianze di genere (tra cui i fondi per l’imprenditorialità femminile, gli incentivi all’occupazione femminile e le misure di conciliazione vita-lavoro) per cui si rileva una diminuzione del 25,6% nel 2022 (-1,4 miliardi di euro in meno) vs +4,1% della spesa totale. Rilevante recupero nel triennio 2024-2026 con la spesa per ridurre le diseguaglianze di genere in crescita del 25,6% rispetto al biennio 2021-2022


NEWSLETTER APRILE – Le proposte di Confartigianato alla Commissione UE e la Conferenza di La Hulpe sul Pilastro europeo dei diritti sociali

La Newsletter di aprile del Progetto IoreSME offre aggiornamenti sulle attività volte a rafforzare il dialogo sociale in Europa.

Confartigianato Imprese ha partecipato a un'audizione della Commissione Europea il 27 marzo, dove ha rappresentato la propria posizione sul Pacchetto di primavera del Semestre Europeo. L'audizione ha permesso di esaminare le sfide del mercato del lavoro, con particolare attenzione alla carenza di manodopera qualificata in Italia. Confartigianato ha sottolineato l'importanza dell'apprendistato e dell'orientamento scolastico-formativo, chiedendo un coinvolgimento continuo delle parti sociali nelle varie fasi del Semestre Europeo.

Il 16 aprile 2024, durante la Conferenza di alto livello sul Pilastro europeo dei diritti sociali tenutasi a La Hulpe, Belgio, è stata rinnovata l'attenzione verso l'implementazione del Pilastro come guida per le politiche occupazionali e sociali. La dichiarazione firmata enfatizza il rafforzamento delle parti sociali, la contrattazione collettiva e il ruolo della società civile nel combattere l'esclusione e le disuguaglianze, e promuove l'equità nel mercato del lavoro e l'inclusione sociale.

Per ulteriori dettagli e approfondimenti su queste attività, vi invitiamo a scaricare il formato digitale della newsletter.

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