L’ultima beffa dell’rc auto, incentivi per chi uccide il mercato
Siamo alle solite, sul mercato dell’autoriparazione torna lo spettro delle assicurazioni. In caso di sinistro, infatti, gli automobilisti possono scegliere tra un risarcimento in forma specifica, la riparazione gratuita del mezzo in una delle officine scelte dall’assicurazione, o il risarcimento per equivalente, con cui l’assicurazione rimborsa al cittadino la riparazione effettuata in una qualsiasi officina. La novità, prevista dall’articolo 29 del decreto legge “Crescitalia”, quello che contiene tutte le norme sulle liberalizzazioni, è che chi sceglierà di muoversi autonomamente, scegliendo i tempi e l’officina a cui rivolgersi, dovrà rinunciare al 30% del rimborso. Una norma che non trova alcuna giustificazione in termini di liberalizzazione del mercato, della libertà di scelta del consumatore. “Il consumatore diventa un numero di polizza, che quando ha un sinistro diventa un numero di sinistro e che quando va a farsi liquidare diventerà un numero di sinistro da liquidare - ha detto senza mezzi termini Silvano Fogarollo, presidente di Confartigianato Carrozzieri - Per noi carrozzieri indipendenti, invece, il cliente che si affida alle nostre capacità di artigiani riparatori è una persona, ha un nome e un cognome, sa che può chiamarci il sabato, la domenica in caso di bisogno. Il nostro valore sono i nostri clienti. Senza di loro, le nostre carrozzerie senza di loro non hanno valore”. Una norma che mostra un’ulteriore contraddizione. Fu proprio l’allora commissario europeo alla concorrenza, Mario Monti, a firmare una direttiva che scardinava i monopoli dell’autoriparazione. E oggi che Monti è il presidente del consiglio dei ministri italiano, sembra fare un passo indietro, strizzando l’occhio alle compagnie assicurative e mettendo in pericolo l’esistenza stessa di un settore che può vantare più di 17mila imprese di carrozzeria, di cui la maggior parte, più di due terzi, sono indipendenti e senza alcun vincolo con le assicurazioni. Per la cronaca, oltre a questa norma sui risarcimenti, il decreto liberalizzazioni prevede anche l’obbligo per gli agenti di proporre almeno tre preventivi di polizza, la nascita del certificato assicurativo elettronico e non falsificabile e sconti sulle polizze per chi installa sulla propria automobile una scatole nera. Forti della sentenza 180/2009 della corte costituzionale, che metteva al bando il risarcimento in forma specifica, le sigle di rappresentanza di categoria promettono battaglia. “Per carattere, siamo piccoli imprenditori e cerchiamo sempre di ragionare e di trovare sempre una soluzione senza violenza, senza cattiveria - ha concluso Fogarollo - Abbiamo 60 giorni davanti per fare le nostre proposte e le nostre proteste. Cercheremo di sensibilizzare l’opinione pubblica, i deputati e i senatori ed i presidenti di Regione delle zone dove abitiamo”.
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