DrivERG Card, un pieno di risparmio per tutto il 2008
Confartigianato rinnova per il 2008 la convenzione con la Erg Petroli per l’acquisto di carburante, benzina o diesel che sia, a prezzi estremamente vantaggiosi. Per la propria autovettura come per il veicolo commerciale dell’azienda. Grazie all’accordo Confederale, e tramite l’attivazione di "DrivERG Card”, le imprese associate possono arrivare a risparmiare fino a 4,15 centesimi di euro al litro. Infatti, rispetto allo sconto massimo di 3,63 centesimi di euro a litro previsto dalla convenzione dello scorso anno, per il 2008 l’offerta migliore ancora, con altri 0,52 centesimi di euro di risparmio garantiti agli artigiani che attivano la DrivERG Card entro il 30 giugno 2008. Un’opportunità che varrà per tutto l’anno e che rappresenta la più importante novità della convenzione con la multinazionale petrolifera titolare dei marchi Erg e Total. Conveniente e comoda da usare, la DrivERG Card permette a tutti gli associati Confartigianato di non dover più pagare in contanti i rifornimenti, suoi e dei propri dipendenti, grazie ad una carta gratuita biennale accettata da più di 3.000 stazioni di servizio. A scadenza quindicinale poi, verrà emessa una fattura fiscale che sostituisce la vecchia scheda carburante, potendo saldare il pagamento a 30 giorni dalla quindicina di riferimento. Ma se ad una carta corrisponde un veicolo, tutti i movimenti della stessa impresa verranno effettuati in un’unica fattura, evitando così di accumulare inutili pile di carta negli uffici amministrativi. In più, con un semplice click, gli associati che aderiranno all’iniziativa potranno controllare le fatture e le singole transazioni fatte con la carta al sito internet www.drivergcard.it. L’aspetto probabilmente più vantaggioso, però, è rappresentato dallo sconto di 1,033 centesimi al litro riservato ai possessori della carta, cumulabile con gli altri sconti delle stazioni di servizio per i servizi “fai da te”. Conti alla mano, quindi, grazie alle riduzioni di 2,1 centesimi applicabili sulla rete stradale e a quello di 2,6 centesimi sulle autostrade, con la convenzione Confartigianato – ERG si potrà risparmiare fino ad un massimo di 4,15 centesimi di euro a litro, attivando la carta entro il prossimo 30 giugno.
Studi di settore: il contraddittorio al centro dell’accertamento
Si torna a parlare di studi di settore. L’Agenzia delle Entrate ha fornito nei giorni scorsi importanti chiarimenti sull’utilizzo dello strumento in sede di accertamento. In primo piano il ruolo del contraddittorio, indicato come fase essenziale per conferire fondatezza alle verifiche. In realtà, la circolare dell’Agenzia non si discosta dai precedenti orientamenti, ma compie diversi passi in avanti fornendo agli Uffici locali un quadro di riferimento organico per gestire al meglio il contraddittorio, con il fine di dare un’adeguata motivazione sia all’atto di adesione del contribuente, ma anche, nel caso in cui non ci sia adesione, al successivo avviso di accertamento. L’Agenzia delle Entrate fa chiarezza, finalmente, su quello che Confartigianato ha considerato da sempre come uno degli aspetti più critici degli studi di settore. Secondo la Confederazione, infatti, l’unico strumento che ha a disposizione un’azienda in sede di accertamento, per giustificare ricavi inferiori (ovviamente in assenza di comportamenti illeciti) a quelli che emergono dal software GERICO, è proprio il contraddittorio. Se questo non viene applicato in modo puntuale, si riducono sensibilmente le possibilità del contribuente di giustificare i mancati incassi. Proprio le difficoltà e le carenze che fino a oggi hanno caratterizzato l’impiego del contraddittorio, hanno spinto Confartigianato a contrastare l’inserimento - avvenuto in modo unilaterale - degli indicatori di normalità economica. Infatti, se l’esperienza avesse dimostrato che il contraddittorio forniva comunque sufficienti garanzie ai contribuenti, le carenze degli indicatori avrebbero potuto essere recuperate in quella sede. La circolare delle Entrate, a questo proposito, introduce un’importante novità che ‘depotenzia’ gli indicatori: i contribuenti che dichiarano un ammontare di ricavi o compensi inferiori a quelli desumibili dagli indicatori di normalità economica non saranno soggetti ad accertamenti automatici e, in caso di accertamento, spetterà all'Amministrazione finanziaria fornire elementi di prova per motivare gli scostamenti accertati. Agli indicatori di normalità economica, quindi, non viene riconosciuta una piena capacità di rappresentare adeguatamente l'effettiva situazione produttiva del contribuente. La stima degli studi settore potrà essere utilizzata, in sede di accertamento, con modalità da considerare "sperimentali", e i maggiori ricavi o compensi da essi desumibili costituiranno una "presunzione semplice". L’Agenzia delle Entrate interviene anche sull’ ”intervallo di confidenza”. Per la prima volta si stabilisce, in modo chiaro ed inequivocabile, che i soggetti che si trovano all’interno di detto intervallo “devono considerarsi generalmente in linea con le risultanze degli studi di settore”. Gli accertamenti si spostano dunque sui “non congrui”, i soggetti che hanno dichiarato un ricavo al di sotto dell’intervallo di confidenza.
“Edilizia: Meno Abusivi. Più Sicurezza”. Confartigianato e Cna propongono una legge per garantire la sicurezza sul lavoro, difendere le imprese regolari e i consumatori
“Meno abusivi. Più sicurezza”. Con questo slogan ANAEPA Confartigianato e CNA Costruzioni danno battaglia all’abusivismo in edilizia e si impegnano sul fronte della Leggere di più
Edilizia: meno abusivi, più sicurezza
Basta agli imprenditori edili ‘fai da te’. Agli imprenditori improvvisati, agli abusivi, ai doppiolavoristi che mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori, fanno concorrenza sleale alle imprese regolari, sottraggono gettito alle casse dello Stato, rendono un pessimo servizio ai consumatori. La richiesta di una normativa ad hoc che metta ordine nel settore, fornendo un’adeguata formazione agli imprenditori e frenando una deregulation che oggi permette a operatori non qualificati di “inquinare” il mercato, arriva da Anaepa Confartigianato che il 7 febbraio ha convocato una conferenza stampa a pochi passi da Montecitorio per illustrare una proposta di legge che stabilisce precisi requisiti per poter svolgere l’attività di imprenditore edile. All’incontro hanno preso la parola, oltre ai presidenti di Anaepa Confartigianato Arnaldo Radaelli e di Cna Costruzioni Giovanni Tonioni, il Senatore Maurizio Eufemi (UDC), gli onorevoli di Alleanza Nazionale Carlo Ciccioli, Antonio Mazzocchi, Marco Zacchera, l’onorevole Antonio Rusconi (Margherita). Nessuna obiezione sui contenuti della proposta, ben riassunti dallo slogan “Meno abusivi, più sicurezza”. Qualche incertezza, invece, sull’iter a cui andrà incontro l’iniziativa, caduta proprio nel bel mezzo della crisi di Governo. Un fatto non secondario, trattandosi di una proposta di legge. I politici presenti alla conferenza sono stati prudenti e non si sono sbilanciati circa un possibile inserimento della proposta tra gli ultimi cinque provvedimenti che le Camere sono chiamate a votare a febbraio prima del termine della quindicesima della Legislatura. Un’occasione potrebbe essere offerta dal Decreto Milleproproghe, dove potrebbe entrare sotto forma di emendamento; un’altra potrebbe essere rappresentata dal Testo unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, prossimo al voto. Quest’ultima appare chiaramente come la collocazione più idonea, ma è pressoché sbarrata dal fattore tempo. Secondo l’Onorevole Marco Zacchera (AN) bisognerà attendere ancora un po’ . “La proposta va nella direzione giusta. Se ci saremo ancora, la presenterò all’inizio della prossima legislatura. Su un provvedimento come questo non ci possono essere problemi: si possono raccogliere firme trasversali”. Di parere simile il Senatore Antonio Rusconi (Margherita). “L’iniziativa è condivisibile, si può portarla avanti in termini bipartisan. Non credo, però, che adesso ci siano i tempi”. Le motivazioni che hanno portato alla formulazione della proposta normativa, sono stati illustrati dal Presidente di Anaepa Confartigianato Radaelli. “La proposta nasce da un forte senso di responsabilità. Prima la professione era affidata ai figli d’arte, ma oggi non è più così. Questa preparazione è sempre meno presente, ciononostante bisogna garantire la giusta professionalità ai consumatori. Se non governiamo l’attuale dinamica, che tende ad abbassare il livello delle competenze di imprenditori e lavoratori, sarà difficile invertire la rotta. Governare la dinamica si traduce in regole di accesso alla professione chiare. La realtà imprenditoriale italiana in edilizia è caratterizzata da una forte frammentazione, che per noi rappresenta una ricchezza. La proposta potrebbe non trovare tutti d’accordo, perché introduce regole e limiti. Che sono però necessari per crescere in modo ordinato e per qualificarci sempre di più”. I dati confermano il quadro tracciato dal Presidente Radaelli. L’Italia con 775.886 è il primo paese Europeo per numero di imprese edili. Di queste ben 578.633 sono imprese artigiane, con un numero di addetti compreso tra uno e nove. Una miriade di piccole imprese che soprattutto nell’edilizia privata possono nascondere sacche di irregolarità e di lavoro nero. Per questo è necessario un sistema organico di regole per impedire l’ ”inquinamento” di un mercato che nel solo 2007 ha fatto registrare un valore di produzione di 196 miliardi di euro. Ma servono anche forti modifiche alla macchina dei controlli, perché le regole servono a poco se non c’è nessuno a farle rispettare. “Occorre sensibilizzare l’ANCI – ha dichiarato l’On. Rusconi – i comuni devono essere centrali nei controlli. Ma anche le Asl, che, almeno al nord, dispongono ispezioni nei cantieri grandi, meno in quelli piccoli. I controlli possono bloccare la concorrenza sleale, che in questo settore è sinonimo di minor sicurezza per i lavoratori e di minori garanzie per il consumatore. E’ importante che siano proprio gli artigiani, quindi i ‘piccoli’ a chiedere regole e a volere chiarezza”. Sui controlli interviene anche il senatore Eufemi, che, oltre a sottolineare l’importanza di strumenti come il Durc, alza il tiro e sottolinea come le ispezioni siano poche anche nei grandi complessi. “A Torino l’incidente è successo alla ThyssenKrupp, che è una grande industria”. La proposta normativa, composta di 9 articoli, si articola in tre fasi. Nella prima - che permette di conseguire un attestato di qualificazione professionale - è previsto un corso di almeno 80 ore di formazione imprenditoriale e manageriale dedicata soprattutto agli adempimenti per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Questo attestato dovrà essere conseguito anche da tutte le imprese più ‘giovani’, vale a dire quelle che operano da un periodo inferiore a due anni alla data di entrata in vigore della legge. Quando poi la legge andrà a regime, per poter aprire un’azienda edile i nuovi imprenditori dovranno possedere alcuni precisi requisiti. IDONEITÀ PROFESSIONALE: bisognerà frequentare corsi di formazione e istruzione professionale di durata variabile fino a 3 anni a seconda della complessità dell’attività imprenditoriale, integrati da periodi di esperienza lavorativa e professionale in aziende abilitate, da integrare in base ai principi di alternanza fra periodi di studio e pratica sul lavoro. ONORABILITÀ: l’imprenditore non dovrà avere precedenti penali o procedimenti giudiziari in corso. CAPACITÀ ORGANIZZATIVA E FINANZIARIA: l’impresa dovrà disporre delle attrezzature e delle risorse economiche adeguate per svolgere l’attività.
IN BREVE - Inail, per la riduzione c’è tempo fino al 29 febbraio
Il termine per il pagamento delle istanze Inail per il 2008, esclusivamente per gli invii telematici, è slittato al 29 febbraio. Lo ha reso noto l’Inail. “In considerazione delle numerose difficoltà riscontrate nell’utilizzo della via telematica”, si legge nella nota, l’Istituto nazionale contro gli infortuni ha deciso quindi di prolungare di un mese la scadenza per le richieste di riduzione del premio per il 2008, fissata, in precedenza al 31 gennaio scorso.