2 Febbraio 2005, h. 14:55

Indagine Unioncamere su nati-mortalità imprenditoriale 2004 Il commento di Confartigianato: “C’è ancora molto da fare per sostenere la competitività delle imprese” Preoccupa la crisi del settore manifatturiero

Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini giudica “preoccupanti” alcuni dati diffusi oggi da Unioncamere sulla nati-mortalità imprenditoriale nel 2004.
“Il ‘boom’ delle imprese di costruzioni – spiega Guerrini – non è sufficiente per giudicare in buona salute il nostro sistema imprenditoriale. In realtà, nasconde il saldo negativo di settori fondamentali come il manifatturiero, in particolare il tessile-abbigliamento e la metalmeccanica che sono da tempo in profonda crisi”.
“Se dall’aumento delle società di capitale viene un segnale incoraggiante dell’irrobustimento delle aziende – aggiunge Guerrini – non si devono però sottovalutare le cifre sulle cessazioni d’impresa e il fatto che il lavoro autonomo resiste grazie agli immigrati. Ciò dimostra che ‘fare impresa’ rimane molto difficile”.
Quindi, secondo il Presidente di Confartigianato, “c’è ancora molto da fare sul fronte di politiche mirate a promuovere la creazione d’impresa e, soprattutto, a garantirne la sopravvivenza e la capacità competitiva”.
Rivolgendosi al Governo, in vista del varo del provvedimento sulla competitività, Guerrini sollecita, pertanto, “interventi che promuovano la capitalizzazione delle imprese, soprattutto di quelle di piccole dimensioni, che ne facilitino l’accesso al credito, all’innovazione tecnologica, alla ricerca, alla formazione, all’internazionalizzazione. Così come è necessario – aggiunge – insistere sul terreno della sburocratizzazione e dell’abbattimento di costi, come quelli energetici, che pesano sulle Pmi italiane per il 30% in più rispetto alla media dei Paesi Ue”.

 

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