18 Marzo 2005, h. 15:37

ENERGIA Meno fisco, mercato più libero, più spazio a microgenerazione e a fonti alternative rinnovabili Le proposte di Confartigianato per garantire sicurezza, economicità e sostenibilità degli approvvigionamenti energetici

Ridurre e riequilibrare la pressione fiscale nella bolletta energetica delle PMI, realizzare la vera liberalizzazione dei mercati dell’elettricità e del gas, incentivare modelli di produzione, distribuzione e consumo dell’energia più sostenibili di quelli attuali e basati sul risparmio e l’efficienza, avvicinando il luogo di produzione dell’energia a quello del suo consumo.
Sono le proposte che Ernesto Testa, Delegato della Presidenza di Confartigianato su ‘Energia e mercato’, ha presentato oggi nel corso dell’Audizione su “Possibile evoluzione del mercato energetico italiano” presso la X Commissione Attività Produttive della Camera.
In particolare, Confartigianato ha sollecitato l’immediata riduzione della pressione fiscale per le PMI sull’energia, attraverso l’abbassamento dell’aliquota dell’imposta erariale per le imprese con consumi mensili inferiori a 1.200.000 kwh e attraverso la rimodulazione dell’addizionale enti locali sui consumi di elettricità, che attualmente grava in gran parte sui piccoli consumatori non domestici (consumi mensili inferiori a 200.000 kwh) e pochissimo sui grandi consumatori energivori.
Ernesto Testa ha poi chiesto di aprire i mercati energetici alla vera concorrenza ed ha criticato le finte liberalizzazioni che finora hanno prodotto effetti negativi in termini di costi e qualità dei servizi energetici offerti alle piccole imprese e alle famiglie.
La Confederazione chiede inoltre di riformare radice il nostro modello di produzione e di consumo di energia, basandolo sempre meno sulla mega-generazione e sempre più sulle micro-produzioni e sull’utilizzo razionale e consapevole delle fonti energetiche. In tal senso sollecita agevolazioni fiscali per favorire la realizzazione di impianti di micro-generazione di piccola taglia (sotto i 3 MW) alimentati da fonti rinnovabili.
Secondo Confartigianato, soltanto così sarà possibile perseguire anche nel nostro Paese una politica di sostenibilità energetica, in grado di conciliare gli obiettivi di sviluppo economico diffuso e di rilancio della competitività delle PMI con la tutela dell’ambiente e l’uso rispettoso del territorio, garantendo, inoltre, la sicurezza e l’economicità degli approvvigionamenti energetici.

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