19 Maggio 2005, h. 16:14

Piano d’azione per lo sviluppo – Confartigianato in Audizione alla Camera: “La competitività delle Pmi fondamentale per il rilancio del Paese”

“Il decreto legge sulla competitività non ha recepito le esigenze delle micro e piccole imprese, che in Italia costituiscono oltre il 95% del tessuto imprenditoriale. Ci aspettiamo quindi che il Piano di Azione per lo sviluppo all’esame della Camera fornisca risposte adeguate per sostenere la competitività degli artigiani e delle piccole aziende”.
Lo ha sottolineato oggi il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli, parlando anche a nome delle altre Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi, durante l’Audizione alla Commissione Bilancio della Camera sul Disegno di legge recante il Piano di Azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale.
“Il provvedimento sulla competitività – ha detto Fumagalli – dovrebbe contenere scelte di politica industriale a sostegno dei settori più esposti alla concorrenza internazionale e misure finalizzate ad elevare la qualità, l’innovazione e la capacità concorrenziale delle microimprese. A questo proposito, la quantità di risorse deve essere adeguata ai problemi da risolvere e le misure devono essere rapidamente attuate”.
Il Segretario Generale di Confartigianato sollecita le seguenti ‘correzioni’ e integrazioni nel testo del Disegno di legge:

1). IRAP: Riduzione del tributo ‘a misura’ di Pmi, evitando riforme che porterebbero vantaggi differenziati per le diverse dimensioni d’impresa, sicuramente maggiori per le grandi aziende e di scarso impatto per i piccoli imprenditori. In ogni caso l’esenzione dovrà essere prevista per le imprese in cui l’organizzazione di mezzi e capitale risulti particolarmente esigua.
2). Fiscalità energetica: riduzione e riequilibrio delle imposte sui consumi energetici delle micro e piccole imprese
3). Semplificazione amministrativa: – consultazione permanente delle organizzazioni imprenditoriali nei processi di deregolazione e delegificazione; – reintroduzione dell’Agenzia delle imprese
4). Semplificazione e razionalizzazione dei tributi locali.
5). Incentivazione della cogenerazione, microgenerazione e dell’efficienza energetica negli usi finali.
6). Innovazione e ricerca: stimolare la collaborazione tra imprese e mondo della ricerca per favorire l’incontro tra domanda e offerta d’innovazione
7). Credito, incentivi e finanza d’impresa: – razionalizzazione di strumenti e risorse; rendere graduale la riduzione dei contributi in conto capitale; – aprire il Fondo centrale di garanzia al settore artigiano.
8). Finalizzare le forme di aggregazione in rete di micro e piccole imprese verso progetti di filiera, di innovazione e di consolidamento nel mercato.
9). Calcolo della TARSU: evitare duplicazioni di tassazione a carico delle imprese artigiane depurando la superficie di riferimento dall’area sulla quale sono prodotti rifiuti speciali.
10). Apprendistato: va mantenuta la norma contenuta nel Ddl riguardante la categoria di inquadramento del lavoratore durante il rapporto di apprendistato. In tal modo viene riconosciuta l’importanza dell’apprendistato per l’artigianato, che rappresenta peraltro l’unica opportunità di inserimento che coniuga formazione e lavoro.

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