16 Maggio 2005, h. 16:13

TESSILE Guerrini (Confartigianato): “Da Ue segnale di attenzione, ma tardivo. Nel I trimestre 2005, piccole imprese tessili diminuite del 2,6%

“Da Bruxelles arriva un segnale di attenzione, anche se rischia di essere tardivo rispetto alle tendenze negative del tessile italiano costituito in prevalenza da artigiani e piccole imprese. Dal 2001 al 2004, le imprese artigiane del settore sono diminuite del 7,1%. Per quanto riguarda poi, il segmento di produzione di t-shirts, a fine 2004 le imprese artigiane erano 2.900. E soltanto nel primo trimestre 2005, il calo complessivo delle piccole aziende tessili è stato del 2,6%”.
Così il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini commenta la consultazione formale con la Cina promossa dalla Commissione Ue per t-shirt e filati di lino.
“La gravità della situazione – sottolinea Guerrini – era palese già a fine 2004, quando in costanza dell’accordo Mutlifibre, l’import in Italia di prodotti tessili cinesi ha fatto registrare un aumento del 14% del tasso di crescita rispetto al 2003. In valori assoluti, i prodotti tessili importati in Italia nel 2004 ‘pesavano’ per 790 milioni di euro e gli articoli di abbigliamento per 1 miliardo 520 milioni di euro.
“La concorrenza della Cina – sottolinea Guerrini – va affrontata con politiche a doppia velocità. Nel breve periodo servono misure di contenimento dell’invasione di prodotti del Paese asiatico. Ma nel medio-lungo periodo bisogna puntare a favorire la crescita delle caratteristiche qualitative delle nostre produzioni. Senza dimenticare la necessità di esportare in Cina condizioni di produzione omogenee a quelle dell’Ue per quanto riguarda i diritti dei lavoratori e l’impatto ambientale”.

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