16 Agosto 2005, h. 11:03

Aprire un’impresa in Italia costa il 65,4% di burocrazia in più rispetto all’Europa Uno studio di Confartigianato

I costi in adempimenti burocratici per avviare una nuova impresa in Italia sono superiori del 65,4% rispetto alla media europea.

Il gap con l’Europa sale all’80% se si tratta di aprire una società in nome collettivo, mentre è del 62% per società di capitali e ditte individuali.

Lo sottolinea uno studio di Confartigianato – realizzato su dati della Commissione Ue e della Banca Mondiale – secondo il quale le 425.510 nuove imprese nate in Italia nel corso del 2004 hanno ‘bruciato’ in burocrazia 170,93 milioni di euro in più rispetto alla media degli altri Paesi europei, pari ad un aggravio di 401,70 € in più per ogni nuova impresa.

Il gap di competitività del nostro Paese per la gestione della fase di start-up dell’impresa nel 2004 vede l’Italia al 64° posto per quanto riguarda gli oneri di avvio di una nuova impresa in percentuale al reddito pro capite. Nella classifica dei costi,l’Italia è immediatamente dietro al Costa Rica, con costi –sempre in rapporto al reddito pro capite – più che doppi rispetto, ad esempio, al Cile, alla Mongolia e al Brasile.

A costi così elevati non sembra corrispondere comunque una semplificazione per numero e durata delle procedure. Infatti siamo al 35° posto nel mondo per numero di procedure e alla 17° posizione per tempi di avvio di una attività imprenditoriale.

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