29 Settembre 2005, h. 11:09

Siglato a Roma il Protocollo d’intesa fra l’Ente di Ricerca e l’Associazione di categoria CNR E CONFARTIGIANATO UNITI PER IL RILANCIO DELLE PMI Una cura a base di ricerca scientifica per spingere la produttività del Paese. A partire da un progetto pilota con gli autoriparatori, a vantaggio di officine, automobilisti, standard qualitativi di sicurezza, senza trascurare l’ambiente

Alleanza strategica fra Consiglio Nazionale delle Ricerche e Confartigianato per sostenere e promuovere l’innovazione nelle pmi e nelle imprese artigiane. Sarà un’iniezione di competenze scientifiche  nella catena “ricerca – innovazione di processo”, “prodotto – competitività”, la cura per rendere le pmi più competitive nel mercato globale, innalzando il livello di ricchezza e di benessere nel Paese.

A siglare l’intesa sono stati oggi, nella sede della Confartigianato a Roma, Fabio Pistella, presidente del CNR – il più grande Ente pubblico nazionale di ricerca, in cui operano, a vario titolo, circa 10 mila ricercatori – e  Giorgio Guerrini, presidente della Confartigianato – la Confederazione che rappresenta 520 mila artigiani e piccole imprese appartenenti a 870 settori di attività.

L’accordo punta all’individuazione e al successivo sviluppo di una serie di programmi di ricerca e di trasferimento tecnologico su temi specifici di comune interesse. Obiettivo: favorire l’incontro fra domanda e offerta di innovazione, anche attraverso  la creazione di un portafoglio di tecnologie disponibili, da allocare in processi di riconversione produttiva e di  ammodernamento delle strutture. A diffonderle sarà la  rete organizzativa della Confartigianato, forte dei suoi 1215 sportelli territoriali, capaci di raggiungere in modo capillare  le pmi artigiane “polverizzate” nel nostro Paese. Nato nell’ambito di un’intesa più ampia  fra il CNR e il Dipartimento dell’Innovazione tecnologica, l’accordo intende favorire l’interazione fra piccole imprese e luoghi della ricerca, coinvolgendo, su obiettivi condivisi, gli organi di Governo (in particolare, oltre al MIT, i Ministeri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, quello delle Attività Produttive ad altri dicasteri), le associazioni imprenditoriali, le università e gli enti pubblici di ricerca.

Primo banco di prova del sodalizio sarà il progetto pilota, in fase di studio,  “Sistema distribuito con finalità gestionali, normative e tecnologiche a supporto di imprese artigiane”, destinato al settore della riparazione di veicoli a motore, ovvero l’autoriparazione. Il progetto vuole incidere, rinnovandolo, sul rapporto fra servizi di vendita e servizi di riparazione e manutenzione dei veicoli, con ricadute tangibili sia sui servizi alla persona, sia sul tessuto produttivo e sull’ambiente.

Grazie alla realizzazione di una rete telematica sarà possibile, infatti, per tutti gli autoriparatori, accedere alle informazioni tecniche fino ad oggi di uso esclusivo dei soli fornitori autorizzati dalle case madri automobilistiche. In tal modo si darà maggiore impulso alla concorrenza fra tutti i soggetti della categoria, nel rispetto di standard di qualità, come previsto dal regolamento Monti del sistema di distribuzione dei veicoli (Regolamento di esenzione 1400/2002). La rete telematica, a livello nazionale, sarà fruibile da autoriparatori legati da un marchio  che li identifichi nei confronti del consumatore.

I vantaggi reali per gli imprenditori artigiani  e i cittadini si possono così sintetizzare:

1) Maggiori opportunità di lavoro per le officine

2) Risparmi sugli acquisti  dei ricambi

3) Riparazioni a norma

4) Preventivi in tempo reale

5) Rispetto dell’ambiente

6) Replicabilità su altri settori
“Il protocollo d’intesa con il CNR  – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini –  rappresenta un’importante opportunità sia per favorire l’accesso dell’artigianato e delle piccole imprese alla ricerca e all’innovazione tecnologica sia per aiutare il Paese ad uscire da una situazione caratterizzata dall’invecchiamento dei sistemi produttivi e delle capacità professionali. La ricerca e l’innovazione tecnologica sono la leva strategica per far recuperare competitività alle imprese, soprattutto a quelle di piccola dimensione che ‘soffrono’ l’assenza di strumenti adatti alle loro esigenze di sviluppo. Infatti, la propensione delle piccole imprese all’innovazione è ancora frenata da procedure complicate, troppo costose e pensate per la medio-grande impresa, dalla scarsa informazione, dalle esigue risorse pubbliche. Vengono così bloccate le potenzialità delle piccole aziende che costituiscono il 97% del tessuto produttivo. Contrariamente a quanto si pensa, artigianato e piccole imprese sono fortemente interessati all’innovazione tecnologica. Basti pensare che, secondo un nostro sondaggio, il 53% di un campione di piccoli imprenditori si è dichiarato ben deciso, nell’immediato futuro, a collocare nuovi prodotti su nuovi mercati o a lanciare innovazioni di prodotto e di processo. Il 70% degli artigiani intervistati, inoltre, ritiene che la qualità del prodotto è l’arma vincente per continuare ad esportare. Nell’ultimo biennio, oltre la metà delle imprese artigiane ha effettuato innovazioni che hanno avuto un consistente impatto sui processi aziendali. Senza dimenticare che oggi un terzo dei brevetti depositati in Italia proviene da imprese con meno di 10 dipendenti”.

“L’accordo – ha spiegato il Presidente del CNR, Fabio Pistella – offre una chance vincente al tessuto produttivo italiano, le cui istanze di una più spinta competitività rappresentano, per quanti producono conoscenze scientifiche, una formidabile opportunità per lo sviluppo, l’applicazione e la verifica dei traguardi di ricerca. L’iniziativa con la Confartigianato è maturata in un contesto, quello italiano, che quotidianamente esprime la necessità di una nuova strategia di sviluppo, compatibile con i cambiamenti in atto a livello globale. Ricerca e innovazione del sistema produttivo devono però contribuire – assicurando una risposta – , a soddisfare bisogni individuali e collettivi, quali la salute, la protezione dell’ambiente, la qualità e la sicurezza. Una missione che  vede impegnato il nuovo CNR, che a far data dall’insediamento dei nuovi vertici  ha stipulato una decina di  accordi sia con i grandi   gruppi industriali  sia con le associazioni di categoria  e gli enti locali (Finmeccanica, Avio, Comau, Federchimica, Mapei, regione Lazio, regione Liguria, regione Sicilia, Ministero dei Beni Culturali, tanto per citarne alcune) con l’intento di far incontrare esigenze espresse dal mondo produttivo con adeguate opportunità, proposte dal mondo scientifico. In questo quadro – ha concluso Pistella – Confartigianato, con la sua formidabile presenza sul territorio può agire da “centralino” di interconnessione con una molteplicità  di utenti che altrimenti il CNR  non potrebbe contattare. Questa formula è stata individuata  in via generale dall’Ente come efficace  per raggiungere la miriade di pmi che costellano il panorama produttivo italiano”.
Roma, 29 settembre 2005

rss