2 Settembre 2005, h. 18:39

TESSILE Stefano Acerbi, Presidente di Confartigianato Moda: “Accordo di giugno tra Ue e Cina va rispettato”

“A che servono gli accordi se poi non vengono rispettati?”.

E’ la domanda che pone Stefano Acerbi, Presidente di Confartigianato Moda (l’Associazione che rappresenta artigiani e piccole imprese del settore tessile, abbigliamento, calzature), riferendosi alle misure proposte dal Commissario Ue al Commercio Peter Mandelson per lo sblocco delle merci cinesi ferme alle dogane europee.

Secondo il Presidente Acerbi, “non deve essere modificato l’Accordo siglato a giugno tra il commissario Mandelson e il ministro cinese Bo Xilai sull’import di prodotti tessili e di abbigliamento cinese nel triennio 2005-2007, con il quale Bruxelles ha ottenuto l’autolimitazione dell’export cinese in Europa”.
Il Presidente di Confartigianato Moda, inoltre, insiste sulla necessità di istituire marchi per la riconoscibilità e la tutela della qualità dei prodotti italiani.
Acerbi segnala in particolare l’importanza di procedere rapidamente alla definitiva approvazione da parte del Senato del provvedimento che istituisce il marchio per identificare i prodotti interamente realizzati in Italia, compresi i semilavorati grezzi; e per rendere obbligatoria l’etichettatura di provenienza dei prodotti extra Ue.
Acerbi ritiene fondamentale per la valorizzazione delle produzioni italiane l’emanazione di una norma che renda obbligatoria a livello comunitario l’etichettatura di tracciabilità, una sorta di ‘carta d’identità’ dei prodotti.

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