3 Novembre 2005, h. 18:54

Dichiarazioni dei redditi telematiche: no ai nuovi obblighi a carico dei contribuenti e delle Associazioni di categoria

Confartigianato, Cna e Casartigiani sono contrarie ai nuovi obblighi – previsti in due emendamenti al Decreto legge fiscale n. 203/2005 e approvati dalla Commissione Bilancio del Senato – a carico dei contribuenti e degli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni dei redditi, vale a dire le Associazioni di categoria e tutti i professionisti del settore.

Il primo aspetto contestato riguarda l’obbligo per i contribuenti di effettuare i versamenti delle imposte con procedura telematica, in proprio, oppure per il tramite di un intermediario abilitato a cui occorrerà comunicare le coordinate del proprio conto corrente dal quale l’Agenzia delle Entrate attingerà le risorse per l’incasso.

In tal modo si imporrebbe a tutti i contribuenti di possedere un conto corrente. Inoltre, per questo nuovo compito, finora svolto dalle banche e dalle poste con il riconoscimento di un compenso, secondo la formulazione letterale dell’emendamento, agli intermediari non viene riconosciuto alcuna remunerazione, costringendoli a trasferire gli oneri aggiuntivi sui contribuenti.

Inoltre, gli intermediari sarebbero costretti a sostituirsi all’Agenzia delle Entrate e a comunicare al contribuente eventuali errori riscontrati dall’Amministrazione finanziaria a seguito della liquidazione della dichiarazione dei redditi. Con il rischio di subire pesanti sanzioni in caso di inadempienza e, qualora il contribuente nel frattempo si sia rivolto ad un altro intermediario, di dover seguire le ‘tracce’ del vecchio cliente.

Un’innovazione che le Confederazioni artigiane considerano inaccettabile e che, a loro giudizio, contrasta con il principio della conoscibilità degli atti contenuto nello Statuto del Contribuente. La comunicazione di eventuali errori o inesattezze deve essere, infatti, effettuata direttamente dall’Amministrazione finanziaria nei confronti dei contribuenti.

Le Confederazioni dell’artigianato e delle piccole imprese, peraltro non preventivamente consultate in merito all’introduzione di queste nuove responsabilità a loro carico, sollecitano la soppressione degli emendamenti o, in alternativa, la possibilità di rendere facoltativi i nuovi adempimenti.

 

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