3 Ottobre 2006, h. 16:59

LEGGE FINANZIARIA Guerrini (Confartigianato): “Sull’artigianato 2 miliardi di sacrifici. Tradito il metodo della concertazione. Atteggiamento pregiudiziale verso ceto produttivo”

“E’ stato tradito il metodo della concertazione. Non ci stiamo a subire quello che percepiamo come un atteggiamento pregiudiziale verso il lavoro autonomo e il mondo dell’impresa, in contrapposizione con il lavoro dipendente ed il pubblico impiego”.

Così il Presidente Giorgio Guerrini sintetizza le motivazioni che hanno spinto oggi l’Assemblea Confartigianato a proclamare iniziative di protesta contro la legge Finanziaria che culmineranno in una manifestazione pubblica alla fine di ottobre.

“Tra revisione degli studi di settore, aumento dei contributi previdenziali, introduzione dei contributi sugli apprendisti – spiega Guerrini – la Finanziaria costerà alle imprese artigiane 2.009 milioni di euro nel 2007. In pratica, le nostre imprese sopporteranno il 40% del totale dei sacrifici imposti dalla manovra alle imprese. Non mi sembra questa la strada migliore per rilanciare la competitività del sistema imprenditoriale e non mi sembra sia stato rispettato l’impegno contenuto nel Dpef di rilanciare lo sviluppo e di tagliare le spese improduttive”.

“Il fatto ancora più paradossale – aggiunge – è che i benefici della riduzione del cuneo fiscale per le nostre imprese, pari a 265 milioni di euro, verranno annullati dall’aumento dei contributi sugli apprendisti che costa 327 milioni di euro. Colpire l’apprendistato significa colpire la modalità più diffusa nell’artigianato per inserire i giovani nel mondo del lavoro, per trasmettere la cultura del fare e del saper fare”.

“Ma la cosa più odiosa e inaccettabile – aggiunge Guerrini – consiste nel fatto che, mentre la discussione sulla riforma delle pensioni dei lavoratori dipendenti è stata rinviata al prossimo anno, l’aumento dei contributi previdenziali degli artigiani entrerà subito in vigore, e per di più è stato deciso a nostra insaputa con un accordo tra il Ministro del Lavoro e Cgil, Cisl e Uil”.

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