1 Agosto 2007, h. 00:00

Ciak si gira! Il cinema si riscopre artigiano


Il cinema italiano prende le distanze dalla grande industria, dalle stelle mondiali e rivaluta l’importanza di quell’esercito di artigiani, professionalità e piccoli imprenditori che ne rappresentano la base. Così, come la vede chi si muove dietro alle quinte di un segmento alla ricerca di idee, di qualità e di sostegno. Parte dall’Associazione di Udine la riscossa degli oltre 40.000 piccoli imprenditori che vogliono vedere riconosciuta la qualità delle proprie professionalità e l’importanza di quanto, da sempre, fanno per il cinema italiano. Il Friuli Venezia Giulia è la regione italiana con il maggior numero di festival cinematografici, d’importanza nazionale ed internazionale, e che può contare su circa 250 addetti a livello regionale. “I collegamenti e le idee ci sono – spiega Carlo Faleschini, Presidente di Confartigianato Udine e delegato della Presidenza confederale a Turismo, Cultura e Artigianato artistico – e la nostra Regione offre delle opportunità molto interessanti. Anche il progetto di Confartigianato Udine per il cinema è stato finanziato dalla Commissione Regionale per l’Artigianato e per questo ringraziamo sentitamente l’assessore alle attività produttive Enrico Bertossi, da sempre vicino alla nostra categoria”. Importante partire da lì, dunque, per dimostrare che il cinema ha bisogno di idee, di giovani talenti, di fondi e di produzioni indipendenti, ma soprattutto di riconoscere il valore degli artigiani nel panorama del grande schermo. Per farlo Confartigianato Udine ha realizzato “Così, come la vedo io”, il primo lungometraggio a puntare l’attenzione sulle infinite abilità che si nascondono dietro l’obbiettivo delle macchine da presa. Il film, dell’udinese Ivan Scialino, è stato proiettato in anteprima ad Udine il 27 luglio, riscuotendo un tanto grande quanto inatteso successo presso la critica ed il pubblico, accorso tanto numeroso da raggiungere il tutto esaurito. La Confederazione artigiana, con questo esperimento pilota che, dopo i tre giorni di programmazione udinese, sarà anche nei cinema di una ventina di comuni friulani e probabilmente anche alla Festa del Cinema di Roma, ha dimostrato che si può fare cinema di qualità, anche se non si hanno a disposizione ingenti fondi. Bastano talento, idee e, naturalmente, un esercito di artigiani pronti a dare il proprio fondamentale contributo. Una tesi questa, confermata anche da Carlo Faleschini: “Crediamo che il settore delle produzioni cinematografiche e di audiovisivi abbia bisogno di un supporto concreto – continua Faleschini – e per questo siamo scesi in campo con un’iniziativa importante ed affascinante allo stesso tempo: la realizzazione di un film”. Ma il sostegno di Confartigianato alla realizzazione di “Così, come la vedo io”, è soltanto parte del più ampio progetto che vorrebbe vedere riconosciuta l’importanza degli artigiani nel comparto cinematografico. A febbraio scorso, la Confederazione e CIAC, il Coordinamento Italiano Audiovisivi e Cinema, definirono la propria collaborazione in tal senso, ricevendo fin da subito la disponibilità del Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Emblematiche furono le parole del Vice Presidente Uez: “Confartigianato ha deciso di essere portavoce degli artigiani del cinema perché, così come avviene per molti settori produttivi che risentono della concorrenza internazionale, anche per difendere e valorizzare il nostro cinema dobbiamo puntare sui fattori che lo distinguono rispetto alle grandi produzioni di serie”. E quindi creare un sistema organizzato, una rete strutturale. Locale, come quella di Udine, che si è mossa in prima persona per questo progetto e che farà da guida per altre future iniziative. Ma anche nazionale, che possa rilanciare i talenti e le qualità, dare forma alle idee, ed infine che possa sostenere le necessità economiche delle piccole imprese che lavorano nella produzione cinematografica e nell’audiovisivo, perché anche loro sono artigiani. A tutti gli effetti. Box – Così, come la vedo io Così, come la vedo io di Ivan Scialino. Con Luca Bragagnolo e Tjasa Dornik. (Fiction, Italia/Udine 2007), durata 96 minuti. Dante, giovane laureando al DAMS di Gorizia, sogna un futuro nel mondo del cinema. Coglie l’occasione rappresentata da uno stage alla Confartigianato di Udine, dove si sta lavorando ad un progetto di rilevazione delle imprese artigiane che lavorano nel comparto del cinema. Comprese le opportunità che offre il panorama locale, pensa finalmente di poter dar forma alle sue ambizioni cinematografiche.

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