31 Luglio 2007, h. 12:48

Confartigianato firma al Viminale accordo quadro antiracket Maggiore impegno per la prevenzione del fenomeno dell’usura

Più attenzione e sostegno alle vittime del racket e dell’usura, attraverso la concessione di prestiti anche ai protestati, istituzione di una figura di riferimento per le vittime all’interno di ogni istituto bancario e la massima attenzione nei confronti di chi ha denunciato i propri estorsori.

   Sono i punti principali dell’accordo quadro siglato oggi al Viminale dal Ministro dell’Interno Giuliano Amato, dai rappresentanti di numerose Organizzazioni imprenditoriali, tra le quali Confartigianato, dal Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, dal vice Presidente dell’Abi, Pietro Modiano, e da tutti i soggetti istituzionali e sociali interessati alla prevenzione dell’usura e al sostegno delle vittime del racket, dell’estorsione e dell’usura. 

Per Confartigianato ha firmato l’Accordo quadro il Vicepresidente Vicario Tullio Uez.

L’intesa – sottolinea una nota del Viminale, ”costituisce una svolta nel rafforzamento dei rapporti di collaborazione tra istituzioni, società civile e sistema bancario italiano”.

 Obiettivo dell’accordo è quello di rendere più proficuo il rapporto tra banche, associazioni imprenditoriali, confidi, fondazioni ed associazioni antiusura e di incentivare le vittime di racket ed usura a denunciare i propri estorsori. 

Le principali novità riguardano innanzitutto l’individuazione, da parte delle banche che hanno aderito, delle figure dei ‘referenti’ che avranno il compito di seguire l’iter istruttorio delle pratiche di fido relative all’utilizzazione dei fondi di prevenzione dell’usura e di interloquire con i confidi, le fondazioni e le associazioni antiracket e antiusura. 

Due gli altri punti salienti: l’impegno delle banche a non espellere i protestati dal sistema bancario garantendo ”un servizio bancario di base, a favore degli stessi, che consenta una serie di operazioni, prive di rischio di credito, ma capaci di reinserire i protestati nel sistema di credito legale”. Il secondo riguarda invece la massima attenzione che gli istituti di credito porranno nei confronti di quelle vittime che denunciano l’estorsione o l’usura e hanno chiesto l’accesso al fondo di solidarietà ai fini della valutazione dei fidi in essere e di eventuali nuove richieste di fido. L’accordo prevede infine l’istituzione di un osservatorio cui spetterà il compito di verificare, ad un anno dalla firma, i risultati conseguiti grazie all’accordo.

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