9 Agosto 2007, h. 00:00

Revisione dell’auto? Si, grazie

La firma del Ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, sul decreto di adeguamento delle tariffe della revisione auto, mette la parola fine all’estenuante trattativa condotta dall’Anara di Confartigianato, per sbloccare il tariffario del servizio di revisione fermo al 1999. “Si passa dagli attuali 25,84 euro (poco più di 40 euro per i consumatori) a 45 euro (che diventano 63, considerate tasse e oneri vari) – precisa Roberto Landini Presidente Nazionale Anara –. E’ esattamente quanto avevamo chiesto, ma per arrivare a questo risultato la strada è stata lunga”. Per l’esattezza ci sono volute tre finanziare. L’ultima è stata quella buona: l’adeguamento era fissato entro il 31 gennaio 2007. Ma così non è stato. “L’iter è stato a dir poco accidentato – prosegue Landini –. Il Ministero dei Trasporti ha saltato l’appuntamento del 31 gennaio e ha predisposto il decreto al di fuori delle indicazioni della Finanziaria. Dopo di che è passato al Consiglio di Stato che l’ha rispedito indietro con una ventina di pagine di eccezioni, cosa che non succede quasi mai. Tra l’altro sono stati contestati due punti chiave: l’entità dell’aumento, e la proposta di adeguamento della tariffa con cadenza biennale. A questo punto il Ministero è stato costretto a riscrivere il decreto, depennando la voce dell’adeguamento. In più, per difendere la cifra concordata con le parti, ha stilato una nuova relazione dei costi che portano alla formazione della tariffa. Per la seconda volta ha inoltrato il decreto al Consiglio di Stato e nuovamente se lo è visto tornare in dietro. La motivazione è stata che le richieste del Consiglio non erano state ottemperate, pertanto le responsabilità passavano al Ministro”. Bisogna attendere i caldi estivi prima che il meccanismo torni a girare per il verso giusto. Ma ancora il 20 giugno questo è inceppato, tanto è vero che il Presidente dell’Anara Confartigianato e il Segretario Nazionale di CNA Autoriparazione, in rappresentanza di 4.000 dei 5.300 Centri autorizzati alle revisioni periodiche dei veicoli, inviano una lettera aperta al Ministro dei Trasporti. Di punta e di taglio ripercorrono la vicenda sottolineando tutti i passaggi, per concludere che l’unica cosa che manca a quella data è solo una firma, la sua. Che arriva il 12 luglio, quando il Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi sigla il Decreto, successivamente controfirmato dal Ministro Padoa-Schioppa. Dopo la pausa estiva sarà la volta del visto della Corte dei Conti, seguita della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Solo a quel momento le officine autorizzate alla revisione potranno applicare le nuove tariffe. Finalmente. Nonostante le continue partenze e le brusche frenate, sui prossimi passi del decreto non sembrano profilarsi nubi minacciose. Per settembre è atteso il via definitivo. “Si, ma non è finita la guerra. Si è chiusa una battaglia. Adesso bisogna ripartire, perché le questioni aperte sono ancora tante – ricorda il Presidente di Anara, che prosegue –, rimane da definire, tra l’altro, la cadenza e il metodo per aggiornare le tariffe, non si può scendere ogni volta in trincea. Bisogna continuare a dialogare con il Ministero dei Trasporti. Vanno affrontati temi che qualificano il comparto, come la qualità dei servizi e la sicurezza, che alla fine sono rimasti marginali rispetto ai dati economici, ma che sono fondamentali. I controlli devono essere seri, accurati, deve passare la linea che la revisione dell’auto non è un’antipatica incombenza, ma un momento importante per la propria e l’altrui incolumità. Per fare questo non basta una campagna di sensibilizzazione dei cittadini, è necessario portare il livello delle revisioni a un grado soddisfacente. I nostri sono disposti a farlo. Chi ha compromesso l’immagine del servizio è chi opera ai margini, chi da un’occhiata alla macchina – quando lo fa – revisionando solo il libretto. Questo non è più tollerabile, è pericoloso e danneggia tutto il settore”. Servirebbero più controlli. Da parte del Ministero. “Non ci siamo mai opposti – segnala Landini –. La nostra linea è sempre stata questa: dateci quanto ci spetta e fate i controlli. Ma attenzione: controlli reali, perché la linea del Ministero è quella di compiere controlli “da remoto”, in via telematica. E i costi ancora una volta gravano sulle officine”. Il riferimento al sistema ‘MctcNet2’ è chiaro. Si tratta di un sistema informatico di cui si dovranno dotare tutti i Centri, che permette, tra l’altro, la procedura di riconoscimento automatico della targa. Non è ancora obbligatorio ma lo sarà tra poco. Il costo? Tra gli 8.000 e i 12.000 euro. L’uno, ovviamente. Il Presidente di Anara non si lascia sfuggire l’occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa. Niente di proibito, niente che non abbia già detto o scritto, ad esempio nella lettera aperta al Ministro Bianchi. “Mi costringe ad aprire una pagina nera. Questo, come altri sistemi e attrezzature, è stato proposto da un tavolo tecnico composto dall’Amministrazione, dalle Associazioni di categoria, e dai tecnici delle case produttrici di attrezzature e sistemi, quelli stessi che poi vengono venduti ai centri. A monte di questo noi avevamo chiesto un tavolo politico per stabilire a priori quali soluzioni adottare, visto che alla fine le spese ricadono sui cittadini. Visto che non siamo stati ascoltati né su questo punto, né sulla correzione delle tariffe, dal 2006 ci siamo rifiutati di partecipare al tavolo per protesta”. Nei Centri di revisione le decisioni del tavolo tecnico sono piuttosto note. Come ad esempio quella che li ha obbligati a dotarsi di un ponte sollevatore per motoveicoli. Un obbligo che si esauriva nel possesso, non nell’utilizzo. Oppure quell’altra che richiamava la necessità di dotarsi di ‘stazione barometrica’, o quella che ha imposto inutili ventilatori per il raffreddamento dei motocicli durante la prova, miglioria che si è tradotta in nuvole di polveri sottili nell’area circostante. “E poi ci chiedono perché abbiamo lottato per innalzare le tariffe. Tra gli acquisti inutili e l’inflazione, se non fosse stato concesso l’adeguamento, l’unica soluzione era quella di dire: metà tariffa? Bene, metà revisione. Ma noi abbiamo a cuore la sicurezza dei cittadini” conclude Tiziana Angelozzi, responsabile nazionale Anara.

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