19 Ottobre 2007, h. 08:23

LAVORO – Rapporto di Confartigianato Nelle piccole imprese record di crescita, stabilità e formazione Guerrini (Confartigianato): “Politiche del lavoro tengano conto di nostri primati”

L’artigianato e le piccole imprese detengono il primato per la crescita e la stabilità dell’occupazione.

Lo mette in evidenza un Rapporto di Confartigianato sull’occupazione nelle piccole imprese dal quale emerge che, nel 2006, le aziende fino a 19 addetti hanno creato 361.000 posti di lavoro, mentre le grandi imprese ne hanno persi 114.000 e le medie imprese 17.000.

Nelle piccole imprese viene utilizzato in modo intensivo il contratto a tempo indeterminato. Infatti, mentre il lavoro a tempo indeterminato interessa l’86,4% del totale dei 16.961.000 dipendenti italiani, questa quota nelle piccole imprese con meno di 20 addetti sale al 90,7%.

Per quanto riguarda il lavoro a termine (che somma i contratti di collaborazione continuativa, i prestatori d’opera occasionale e i dipendenti a tempo determinato), Confartigianato fa rilevare che il totale dell’economia presenta una quota di lavoratori a termine sul totale degli occupati pari al 12,2%. Questa percentuale nelle piccole imprese con meno di 20 addetti scende di oltre quattro punti, con un valore pari al 7,7%.

Le piccole imprese fino a 20 addetti vantano un altro primato: quello del tempo e delle risorse dedicate alla formazione dei neoassunti. Infatti, nel 2006 i piccoli imprenditori hanno speso 3,8 miliardi di euro e dedicato 239 milioni di ore ad insegnare il mestiere ai nuovi dipendenti. In particolare, gli artigiani investono nella formazione sul lavoro ben 1,6 miliardi l’anno, un valore doppio rispetto agli 875 milioni di euro spesi in formazione dei dipendenti da parte delle grandi imprese. Ai primi posti nella classifica delle regioni che investono di più sulla formazione ‘on the job’ vi sono i piccoli imprenditori della Lombardia con 530 milioni di euro l’anno, seguiti da quelli della Campania con 386 milioni, dall’Emilia Romagna (355 milioni), Lazio (321 milioni), Veneto (319 milioni).

Altro primato anche per l’utilizzo dell’apprendistato, che rappresenta un fondamentale contratto a contenuto formativo e uno dei canali privilegiati per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Nell’artigianato operano 225.104 apprendisti, vale a dire il 39,7% del totale.

“Gli interventi e i dibattiti in materia di lavoro, come quello organizzato domani a Roma Sul tema “Dal Pacchetto Treu alla legge Biagi. Dare Valore al lavoro” – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini – non possono ignorare questi nostri ‘numeri’. Bisogna partire da un approccio pragmatico alla realtà per individuare misure in grado di valorizzare le potenzialità occupazionali dell’artigianato e delle piccole imprese e restituire competitività al nostro sistema produttivo”.

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