23 Novembre 2007, h. 08:05

AUTOTRASPORTO MERCI Dal 2003 rincari gasolio sono costati 1,5 miliardi all’autotrasporto. Iva e accise pesano per il 50,4% sul prezzo finale. Francesco Del Boca (Confartigianato Trasporti): “Imprese in grave crisi. Sterilizzare Iva e ridurre accise sui carburanti”

“Interventi immediati, ad iniziare dalla sterilizzazione dell’Iva e la conseguente riduzione delle accise sui carburanti, per contrastare la grave crisi delle imprese di autotrasporto merci”.

Li sollecita il Presidente di Confartigianato Trasporti Francesco Del Boca il quale sottolinea che “gli autotrasportatori di merci ormai stanno lavorando in perdita. Da novembre 2003 ad oggi – spiega – il prezzo del gasolio è aumentato del 42%. I rincari degli ultimi 4 anni hanno determinato un maggiore costo di 1.527 milioni a carico del settore, con una media di 17.707 euro in più per ciascuna impresa. L’Italia è ai primi posti in Europa per il più alto prezzo del gasolio da autotrazione: 1.259 euro per 1.000 litri, di cui 633 euro di imposte (Iva e accise), pari al 50,4% del prezzo finale alla pompa. Le sole accise incidono per il 33,6%”.

“A fronte di questa gravissima situazione – aggiunge Del Boca – chiediamo che il Ministro Bersani tenga fede agli impegni più volte annunciati per sterilizzare l’Iva al fine di liberare risorse per ridurre il peso delle accise sui carburanti”.

Non solo: il Presidente Del Boca sollecita anche “un provvedimento che consenta di evidenziare il costo del carburante nelle fatture che gli autotrasportatori rilasciano alle aziende committenti” e chiede che “le tariffe di trasporto contengano un meccanismo di adeguamento all’andamento del prezzo del gasolio”.

“Attendiamo risposte immediate da parte del Governo: nel frattempo – avverte Del Boca – confermiamo il fermo dei servizi di autotrasporto merci dal 10 al 14 dicembre. La nostra protesta si rende inevitabile a fronte della mancata attuazione degli impegni di carattere normativo e finanziario assunti dall’Esecutivo nei confronti delle nostre imprese. L’alto costo del gasolio, la concorrenza sleale dei vettori stranieri e la mancanza di una strategia mirata sui controlli di tutti gli operatori coinvolti nella filiera del trasporto di merci su strada non hanno fatto altro che aumentare le difficoltà delle nostre aziende”.

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