30 Novembre 2007, h. 00:00

Ottagono dei valori, la chiave di lettura dell’artigianato

La Fiera Campionaria delle Qualità Italiane, che si è chiusa lo scorso 25 novembre a Rho Pero, ha accolto più di 24.000 visitatori. Un risultato importante per chi, partecipando, ha messo in mostra il proprio patrimonio fatto di qualità ed eccellenza. Come il mondo artigiano italiano, presente con Confartigianato alla quattro giorni milanese. Oltre ad uno stand istituzionale, il mondo delle piccole e medie imprese del nostro Paese ha partecipato con il Segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli, intervenuto al Convegno “Industria 2015”, a cui ha preso parte anche il Ministero per lo sviluppo economico, con il Ministro Bersani ed il Direttore Generale per lo sviluppo produttivo, Andrea Bianchi. Fumagalli ha poi presentato, nel corso di uno workshop dedicato, il Progetto “L’Ottagono dei valori identitari del nuovo artigianato”, nato dalla collaborazione di Confartigianato con Total Tool, una società di consulenza e progettazione in campo del design. “L’Ottagono – ha dichiarato Fumagalli – nasce dalla necessità di promuovere un processo di analisi e descrizione delle qualità dell’artigianato dalla parte del consumatore, cercando di inserirsi nel complesso mercato globale attuale”. Un modo, quindi, per raccontare il mondo artigiano con le parole di chi lo guarda da fuori, i consumatori, cercando un sistema innovativo di misurazione dell’eccellenza artigiana attraverso la soddisfazione di alcuni parametri. “E’ estremamente importante – ha continuato Fumagalli – sottolineare la qualità e l’unicità delle nostre produzioni, frutto della tradizione e della capacità di creazione ed innovazione tipica delle nostre realtà produttive territoriali”. Lo scopo del Progetto “Ottagono dei valori” è proprio questo, trovare una serie di caratteristiche che possano descrivere, secondo la percezione del consumatore, le varie sfaccettature della figura dell’artigiano. Si passa quindi dall’Artigiano-artista, dove il talento è capace di modellare pezzi unici, all’Arti-tecnico, con la sua grande competenza in termini di tecnologia, passando per l’Arti-tipico, fiero conservatore della tradizione artigiana, l’Arti-eccelso, un anello della catena dell’industria del lusso, e l’Arti-dedito, fornitore, principalmente, di servizi alla persona. Unendo ed incrociando le figure ed i termini caratterizzanti si può facilmente sapere quanta arte, quanta tecnica e quanta tradizione intervengono nell’artigianato moderno, quello che con la qualità si confronta con il mercato globale. Chiudendo il proprio intervento, Cesare Fumagalli ha sottolineato quanto sia “fondamentale per gli imprenditori italiani il rapporto con il proprio territorio, inteso soprattutto come parte integrante del patrimonio di conoscenza e di identità di un’impresa. Un patrimonio che riesce poi a rendere unico il Made in Italy nel mondo”.

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