11 Dicembre 2007, h. 07:55

Credito e piccole imprese: il 42% degli artigiani chiede aiuto ai Confidi. 5,4 mld i finanziamenti garantiti concessi nel 2006 (+ 5,9% rispetto al 2005) Oggi a Roma presentata l’11° Indagine di Fedart Fidi sui Confidi artigiani

Il 42% degli artigiani chiede aiuto ai Consorzi Fidi per ottenere i finanziamenti necessari allo sviluppo dell’impresa.

Il risultato emerge dalla 11° Indagine sul Sistema dei Confidi per l’Artigianato curata da Fedart Fidi, la Federazione Nazionale Unitaria dei 251 Consorzi e Cooperative Artigiane di Garanzia promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani.

La ricerca – presentata oggi a Roma presso la sede di Artigiancassa alla presenza, tra gli altri del Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini e del Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Marco Stradiotto – fotografa l’attività dei Confidi artigiani al 31 dicembre 2006.

I risultati confermano il ruolo sempre più decisivo dei Confidi per favorire l’accesso al credito da parte di artigiani e piccole imprese e quindi per stimolare investimenti e nuova occupazione: nel 2006 i Confidi aderenti a Fedart Fidi hanno finanziamenti garantiti in essere per circa 9,6 miliardi di Euro (+5,4% rispetto al 2005). Di questi nel solo 2006 risultano erogati oltre 5,4 miliardi di euro (+ 5,9% rispetto al 2005) alle oltre 693.096 imprese socie.

Dalla costituzione di Fedart Fidi nel 1994 ad oggi, i Confidi hanno prestato garanzie per oltre 47 miliardi di Euro di finanziamenti, ma con una distribuzione territoriale molto diversificata (il 62% è erogato al Nord, il 26% al Centro ed il 12% al Sud).
Veneto ed Emilia Romagna in testa per quantità di finanziamenti garantiti. Basilicata fanalino di coda

La classifica delle regioni più attive vede in testa il Veneto con 1.150 milioni di euro di finanziamenti garantiti dai Confidi artigiani. Al secondo posto c’è l’Emilia Romagna con 740 milioni, al terzo posto la Lombardia con 714 milioni. All’ultimo posto c’è la Basilicata con 8,5 milioni di finanziamenti garantiti.
Piccole imprese affidabili: tasso di insolvenza medio al 2,1%

A confermare l’efficienza e l’efficacia con cui i Confidi conducono l’istruttoria di fido e valutano l’affidabilità delle imprese è il tasso di insolvenza, molto contenuto su una media nazionale del 2,1%, e nettamente inferiore rispetto al dato delle sofferenze complessive del sistema bancario.
il peso dei Confidi sul totale dei finanziamenti bancari agli artigiani

Dei 51.500 milioni di euro di finanziamenti concessi dalle banche alle imprese artigiane, il 15,2 % è garantito dai Confidi aderenti a Fedart Fidi. Se poi si considerano solo i finanziamenti a medio-lungo termine, questa percentuale sale a circa il 16,8%, a conferma del ruolo rilevante svolto dai Confidi artigiani sia per favorire l’accesso al credito alla categoria, sia per garantire una buona qualità dei finanziamenti.
La funzione anti-usura

Quanto all’attività di prevenzione del fenomeno dell’usura, sono ben 106 sono i Confidi che gestiscono gli speciali fondi antiusura di cui all’art. 15 Legge 108/96, consentendo il rientro nei circuiti legali di finanziamento a migliaia di piccole imprese. Questa azione dei Confidi, che hanno garantito finanziamenti per oltre 50 milioni di Euro, potrebbe svilupparsi in modo ben più significativo se si realizzasse un costante e programmato rifinanziamento della legge stessa, come da tempo sollecitato.
Migliora la qualità del credito agli artigiani: prevalgono i finanziamenti a medio-lungo termine

Il 58% dei finanziamenti garantiti dai Confidi è a medio/lungo termine. Un risultato positivo soprattutto se si confronta con la quota del 52,6% di finanziamenti a medio-lungo termine nel credito ordinario all’artigianato

In calo gli incentivi pubblici ai Confidi

I Confidi artigiani dimostrano una buona capacità di ottenere dalle banche l’erogazione di credito a tassi di interesse in linea con le migliori condizioni di mercato, senza far ricorso alla leva degli incentivi pubblici. Nel 2006 infatti la quota di credito convenzionato si attesta al 73%, relegando il credito agevolato al 27%.

Tassi medi inferiori a quelli di mercato

Nel 2006 i tassi medi praticati sui finanziamenti con garanzia dei Confidi si attestano sempre su valori decisamente inferiori a quelli di mercato per la categoria. Si registra infatti una media del 6,1% per il credito a breve termine e del 4,8% per il mediolungo termine, con differenze molto contenute tra Nord e Sud, grazie  all’accresciuto potere contrattuale verso il sistema bancario, consolidatosi con quasi 2.000 convenzioni, e all’accreditamento anche dei Confidi operanti al sud.

Il commento alla 11° Indagine sui Confidi artigiani

Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini:

“Più credito alle piccole imprese.

In vista di Basilea 2 potenziare il ruolo dei Consorzi Fidi”

“Il sistema bancario deve imparare a dare fiducia ai piccoli imprenditori. E, soprattutto in vista di Basilea 2, la strada più efficace per ‘dare credito’ ad artigiani e piccole imprese consiste nel potenziamento del ruolo dei Consorzi Fidi”.

Così il Presidente di Confartigianato ha commentato i risultati dell’indagine sul Sistema dei Confidi per l’Artigianato curata da Fedart Fidi e presentata oggi a Roma.

“Per rilanciare la competitività delle nostre aziende – ha fatto rilevare Guerrini – serve una politica creditizia adeguata e compatibile con le potenzialità e le esigenze di sviluppo delle piccole imprese”.

“Nel 2006 – ha spiegato Guerrini – gli artigiani e le piccole aziende fino a 19 addetti hanno creato 361.000 posti di lavoro, hanno speso 3,8 miliardi di euro nella formazione dei dipendenti, hanno investito 1,8 miliardi in innovazione, hanno dimostrato di essere affidabili, con un tasso medio di insolvenza di appena il 2,1%. A fronte di questi numeri, gli istituti di credito devono cominciare a fare la loro parte: devono imparare ad investire sulla piccola impresa, a considerare il nostro settore decisivo per creare reddito, occupazione, nuova imprenditorialità, offrendo servizi migliori a costi contenuti. Le banche devono imparare a scommettere sulla piccola impresa, a finanziare l’idea e il progetto imprenditoriale rispetto alla logica, ancor oggi prevalente, della mera richiesta di garanzie patrimoniali”.

rss