27 Febbraio 2008, h. 00:00

Metalmeccanica, raggiunta l’intesa economica sul contratto nazionale

Le Confederazioni dell’artigianato (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai) e i Sindacati di categoria (Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil) hanno firmato il rinnovo del contratto nazionale per i lavoratori delle imprese artigiane della metalmeccanica, della installazione d’impianti e dell’autoriparazione. Un’intesa sugli adeguamenti salariali, raggiunta dopo una lunga contrattazione tra le parti sociali, che riguarda oltre 400mila lavoratori. All’accordo, firmato il 27 febbraio negli uffici del Ministero del Lavoro, mancano ancora gli aspetti del mercato del lavoro, primo l’apprendistato professionalizzante. Bisognerà aspettare ancora qualche giorno, quando le parti sociali si incontreranno nuovamente per definirne i particolari. Per il quadriennio 2008/2012 è stato previsto un aumento dei salari di 108 euro al livello dell’operaio qualificato, da erogare in due tranches di pari valore. La prima a partire dal primo marzo 2008, la seconda dal primo dicembre 2008. Inoltre, a copertura del periodo di vacanza contrattuale, ai lavoratori verrà concessa una tantum di 410 euro. Soddisfatte le parti sociali, a cominciare da Confartigianato che ha guidato le trattative. “Si tratta di un’intesa importante perché, a differenza delle altre contrattazioni del settore metalmeccanico – sottolinea GiovanMaria Rizzi, Vice Presidente di Confartigianato con delega alle Relazioni Sindacali – è stata confermata la specificità del modello contrattuale dell’artigianato, definito con Cgil, Cisl e Uil nel 2006, che prevede che eventuali aumenti legati alla produttività possano essere distribuiti solo al livello della contrattazione regionale”. “In questo senso – conclude Rizzi – è necessario che il Ministero del lavoro, che presto presenterà alle parti sociali le bozze dei decreti attuativi della normativa sugli sgravi contributivi per il salario di produttività, vari una disciplina di agevole e di piena fruibilità anche per le imprese che fanno contrattazione territoriale”.

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