27 Febbraio 2008, h. 00:00

Semaforo verde del Senato per l’”ultimo treno” del Governo: il milleproroghe è ora legge

Via libera sul filo di lana per il decreto “milleproroghe”, che il 27 febbraio ha incassato il “si” definitivo del Senato, interrompendo il conto alla rovescia che in pochi giorni, in caso di mancata conversione in legge, lo avrebbe portato a decadere. Palazzo Madama non ha apportato modifiche al testo licenziato dalla Camera, anche se, rispetto alla prima stesura appare notevolmente ‘dimagrito’: 50 articoli che accolgono solo 80 dei mille emendamenti introdotti all’inizio dell’iter. Il provvedimento è stato approvato per alzata di mano con il voto a favore di PD e Sinistra arcobaleno, mentre Forza Italia, Lega e UDC hanno votato contro. Alleanza Nazionale, che non aveva specificato le sue intenzioni di voto, ha sottolineato “il lavoro costruttivo” fatto per migliorare il decreto. Crisi di Governo prima, scioglimento del Parlamento poi, hanno trasformato il decreto in una sorta di ultimo treno della legislatura, a cui sono stati agganciati in corsa una serie di vagoni, rappresentati dalle molte misure di cui il testo si è via via arricchito. “Ritengo che nelle condizioni date, questa Camera, pur tra tante difficoltà, è riuscita, tirando le somme, a fare il proprio dovere”. Con queste parole il presidente del Senato Franco Marini ha commentato l’approvazione del decreto milleproroghe, ultimo atto della XV legislatura. Molte le novità su pensioni, fisco, privatizzazioni, rottamazione. Alcune misure sollecitate da Confartigianato hanno ottenuto il parere positivo del Senato, anche se rimane tanta l’amarezza degli autotrasportatori per la cancellazione di un emendamento che conteneva aspetti importanti dell’accordo siglato con il Governo a dicembre scorso (contratto scritto, tariffe antidumping, tempi di pagamento e sanzioni ecc.). E così, dopo un lungo braccio di ferro, la categoria porta a casa come risultato il via libera a due norme, estrapolate da un pacchetto di interventi più complesso, la cui approvazione globale era stata sollecitata da Confartigianato. “Ho preso atto con rammarico – ha dichiarato in Commissione l’On. Michele Ventura (PD-Ulivo) – che non è stato possibile giungere ad un’intesa sull’inserimento nel decreto di disposizioni volte a sostenere il settore dell’autorasporto di cui si è discusso in seno al Comitato dei nove, poiché altre sono le modalità con cui si deve intervenire a sostegno di tale settore pure meritevole di attenzione”. Sul fronte della responsabilità della bocciatura dell’emendamento, il Presidente di Confartigianato Trasporti Francesco Del Boca ha stigmatizzato il comportamento di un gruppo politico nelle cui file milita il responsabile di un’associazione dell’autotrasporto, che aveva condiviso gli impegni assunti dal Governo, bacchettando l’esecutivo, accusato di non aver attuato nessun provvedimento per rendere realmente operative le misure concordate. Si tratta delle stesse misure su cui poi lo stesso gruppo ha dato parere negativo. Sempre in tema di autotrasporto il Senato ha accolto l’ordine del giorno dell’On. Marco Zacchera (AN), che impegna il Governo a valutare l’opportunità di modificare il D.lgs 19 novembre 2007, n.234 che ha introdotto l’obbligo di istituzione e di tenuta di un registro per l’annotazione dell’orario di lavoro dei lavoratori “mobili” delle imprese di autotrasporto. Di seguito le principali misure che riguardano l’artigianato e le piccole imprese, sollecitate da Confartigianato e recepite dal decreto legislativo “milleproroghe”. LIBERALIZZAZIONE REGOLATA DELL’AUTOTRASPORTO – (art. 23 bis) La norma fa slittare al 31 dicembre 2008 il termine della “delega del Governo per il riassetto normativo del settore dell’autotrasporto di persone e cose”, già fissato al 25 marzo 2007. Il differimento permetterà di introdurre nell’attuale normativa, misure organiche per favorire un efficace sviluppo del settore, in funzione di una corretta concorrenza del mercato e della sicurezza della circolazione stradale. INSTALLAZIONE DEGLI IMPIANTI ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI – (art. 29 bis) Previsto un termine più ampio per l’entrata in vigore del Capo V del Testo Unico dell’edilizia (Installazione di Impianti), la cui formulazione è stata giudicata “incompleta”. La nuova data è stata fissata al 31 marzo 2008. Lo slittamento permetterà di sostituire tale norma con il Decreto del ministero dello Sviluppo Economico, in via di pubblicazione. Con l’emendamento sollecitato da Confartigianato si intende superare la duplicazione di adempimenti, causata dalla grave carenza di coordinamento normativo, che colpisce migliaia di imprese del settore dell’installazione e della manutenzione termoidraulica. PROROGA DEL TERMINE DI PRESENTAZIONE DEL MODELLO 770 SEMPLIFICATO – (art.37 bis) L’articolo sposta in avanti di due mesi la presentazione telematica del modello 770 semplificato, che, limitatamente all’anno 2008, potrà essere effettuata entro il 31 maggio 2008. La Confederazione aveva richiesto un termine ancora più ampio per l’adempimento: 31 luglio di ogni anno. La richiesta è stata accolta in parte e solo per l’anno in corso. MODIFICA ALLA DISCIPLINA DELL’ESTROMISSIONE DEGLI IMMOBILI – (contenuto nell’art. 38 bis) Il testo modifica il primo periodo del comma 37 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n.244, riguardante l’estromissione degli immobili di imprese individuali. Con la modifica approvata (il termine “utilizza” è stato sostituito con “possiede”) viene consentita all’imprenditorie individuale l’estromissione degli immobili purché posseduti alla data del 30 novembre 2007. Una seconda modifica prevede l’estromissione anche per gli immobili concessi in locazione. Si supera così la precedente normativa che permetteva l’estromissione solo per i beni utilizzati direttamente dall’imprenditore. DISPONIBILITA’ FINANZIARIA PER IL FUNZIONAMENTO E L’ATTIVITA’ ISTITUZIONALE DEL COMITATO CENTRALE PER L’ALBO DEGLI AUTOTRASPORTATORI – (art. 44 bis) Prima dell’intervento di Confartigianato, il contributo volontario versato dagli autotrasportatori per il funzionamento del “Comitato Centrale per l’albo degli autotrasportatori”, veniva trattato dallo Stato (che percepisce materialmente le somme) alla stregua di una tassa, subendo pertanto tagli e decurtazioni. Con la norma approvata dal Senato viene corretta tale impostazione: i contributi volontari vengono considerati come tali e pertanto riassegnati interamente al Comitato Centrale per finanziare le attività istituzionali a favore della categoria.

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