11 Marzo 2008, h. 00:00

Trasportatori di rifiuti per conto proprio: nuove regole per l’iscrizione all’Albo

Nuove regole per l’iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali. Dal 13 febbraio le imprese che effettuano la raccolta e il trasporto dei propri rifiuti sia pericolosi, che non pericolosi, dovranno effettuare l’iscrizione obbligatoria all’Albo dei produttori iniziali di rifiuti utilizzando la nuova modulistica predisposta dal Comitato nazionale da cui dipende l’Albo. Dal punto di vista pratico, la nuova procedura, introdotta dal decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, non è particolarmente complicata e prevede la compilazione di un solo modulo. A differenza della modalità di iscrizione precedente, che richiedeva l’invio di una semplice comunicazione, ora il titolare dell’impresa deve sottoscrivere alcune attestazioni sotto la propria responsabilità. Una formula più ‘impegnativa’, che riconosce alla comunicazione lo status di una iscrizione effettiva a un Albo. Ma le novità non fermano qui. Nel corso di un incontro con la Presidenza del Comitato nazionale, infatti, Confartigianato ha segnalato due aspetti critici della nuova delibera. Il primo riguarda i tempi di rilascio dell’autorizzazione, il secondo i costi di iscrizione all’Albo. La delibera prevede che le Sezioni Regionali dell’Albo debbano emettere il provvedimento di autorizzazione entro trenta giorni dalla richiesta. Durante tale periodo l’impresa non potrà effettuare il trasporto dei propri rifiuti. Si tratta dell’aspetto più negativo introdotto dalla nuova norma. In precedenza, infatti, non era previsto alcun fermo dell’attività: per proseguire, era sufficiente inviare la comunicazione. Particolarmente confuso – “inadeguato” secondo la Confederazione – il nuovo regime economico previsto dal Comitato nazionale per l’iscrizione e per la permanenza nell’Albo. Oltre al bollettino di 50 euro, alla tassa di concessione governativa di 168 euro, è emersa l’intenzione di alcuni Comitati regionali di far pagare la concessione governativa, non solo all’atto della registrazione, ma anche in presenza di qualsiasi variazione anagrafica segnalata dall’impresa. A questo si aggiunge anche la previsione di ulteriori 24/25 euro di diritti di segreteria. In sostanza, si è passati dalla cifra ‘certa’ e una tantum di 50 euro, fissata in precedenza, ad una ‘incerta’, della quale nessun articolo della deliberazione fissa il tetto massimo. Per questo motivo, nei prossimi giorni Confartigianato presenterà un quesito formale al Comitato nazionale dell’Albo “affinché siano chiarite inequivocabilmente e in modo omogeneo – si legge nel documento – tipologie, entità e circostanze applicative dei diritti dovuti”.

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