30 Ottobre 2008, h. 18:15

Confartigianato: “Reciprocità per compensare debiti e crediti tra imprese e Pubblica Amministrazione”

I ritardi di pagamento della PA costano alle imprese 1,7 miliardi l’anno. Italia ‘maglia nera’ nell’Ue per i tempi di pagamento della Pa: 135 giorni contro la media europea di 68. Nell’ambito delle misure che il Governo si appresta a varare per fronteggiare la crisi finanziaria, Confartigianato sollecita un intervento che consenta agli imprenditori di compensare i crediti di qualsiasi natura vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione con i debiti verso la PA, a qualunque titolo dovuti. Si tratta di una misura che crea una condizione di reciprocità tra le imprese e la Pubblica Amministrazione la quale può bloccare i pagamenti dovuti quando il contribuente ha debiti nei confronti della PA. L’intervento sollecitato da Confartigianato dà liquidità immediata alle imprese perché non sottrae loro risorse a fronte dei crediti vantati verso la PA. Confartigianato invita ad imitare la Francia che, pur non avendo ritardi record dei pagamenti della PA, ha inserito tra le misure straordinarie a sostegno delle piccole imprese l’obbligo per la Pubblica Amministrazione di rispettare il termine di 30 giorni per pagare beni e servizi forniti dalle imprese. Secondo una rilevazione di Confartigianato, nel 2007, in Italia le imprese hanno fornito beni e servizi per un valore di 121,5 miliardi di euro alla Pubblica Amministrazione centrale ed alle Amministrazioni locali (Comuni, Province, Regioni, ecc.). Ma la Pubblica Amministrazione italiana è un ‘pessimo pagatore’, tra le peggiori in Europa. Infatti, Confartigianato fa rilevare che i tempi medi di pagamento della PA nei confronti delle imprese private fornitrici di prodotti e servizi arrivano a 135 giorni, a fronte di una durata media nell’Unione Europea che non supera i 68 giorni. I nostri 67 giorni di maggiore attesa rispetto alla media Ue costano agli imprenditori italiani 1,7 miliardi all’anno di maggiori oneri finanziari.

Un sondaggio tra i piccoli imprenditori commissionato da Confartigianato ad Ispo conferma la gravità del fenomeno. In media, i piccoli imprenditori devono aspettare 3 mesi e mezzo per essere pagati dalla PA. Ma per 222.000 imprese – pari al 28% di quelle che forniscono beni e servizi alla PA – l’attesa supera i 4 mesi. Gli imprenditori, a causa dei problemi di liquidità provocati dal ritardo nell’incasso delle fatture, devono ricorrere a prestiti bancari per finanziare la loro attività. Ora la crisi dei mercati finanziari rende ancora più grave la situazione delle imprese e – secondo Confartigianato – impone una soluzione urgente a questo cronico problema italiano che, peraltro, è peggiorato rispetto a 13 anni fa quando la media italiana dei tempi di pagamento era di 87 giorni a fronte della media europea di 53 giorni. “Le lunghe attese per incassare quanto dovuto dalla Pubblica Amministrazione – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini – incidono non poco sull’attività delle aziende. I problemi diventano drammatici per le piccole imprese che si trovano strette in una morsa fatta di oneri finanziari, costi amministrativi per disincagliare i crediti in sofferenza, perdite di tempo, oneri legali per ottenere la riscossione del credito agendo per via giudiziaria”.

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