3 Marzo 2009, h. 14:52
ENERGIA Guerrini (Confartigianato) in Audizione al Senato: “Le Pmi pagano l’energia il 42% in più della media Ue e il 27,1% in più delle grandi imprese” Interventi per ridurre fisco in bolletta e garantire concorrenza nel mercato elettrico
“Nonostante il calo del prezzo del petrolio, l’energia elettrica continua a costare molto cara alle piccole e medie imprese italiane che pagano l’elettricità fino al 42% in più rispetto alla media dei Paesi Ue. Nel corso del 2008 i nostri imprenditori non hanno visto in bolletta gli effetti della diminuzione del prezzo del petrolio: infatti tra luglio e dicembre 2008 il prezzo del petrolio in euro è sceso del 62,1%; mentre nello stesso periodo l’indice dei prezzi alla produzione di energia elettrica e gas (che misurano i prezzi che si formano nel primo stadio di commercializzazione) è salito del 6,5%. Soltanto nel primo trimestre 2009 il prezzo dell’energia sul mercato tutelato ha fatto registrare una riduzione del 12,1%”.
Lo ha denunciato oggi il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini durante l’Audizione promossa dalla Commissione Industria del Senato sulla dinamica dei prezzi della filiera dei prodotti petroliferi.
“A gonfiare il prezzo finale dell’energia per le piccole imprese – ha fatto rilevare il Presidente Guerrini – sono anche l’imposta erariale e l’addizionale provinciale sull’energia che, insieme, fanno sì che le Pmi paghino l’elettricità il 27,1% in più rispetto alle grandi aziende”.
Il Presidente Guerrini ha quindi sollecitato “interventi di riequilibrio e di perequazione del prelievo fiscale sui consumi di energia, eliminando le distorsioni che penalizzano le piccole imprese. La diminuzione dei costi dell’energia – ha detto – è fondamentale per consentire alle piccole imprese di recuperare competitività e colmare il gap nei confronti delle imprese europee, soprattutto in questa fase di crisi economica”.
In particolare, Guerrini ha proposto l’alleggerimento della pressione fiscale sul prezzo dell’energia delle piccole imprese, l’istituzione di un meccanismo di flessibilizzazione dell’accisa sui consumi energetici per sterilizzare gli aumenti di elettricità e gas, il trasferimento alla fiscalità generale degli oneri impropri in bolletta, l’istituzione di un monitoraggio governativo dei prezzi del libero mercato dell’energia consultabile pubblicamente dalle imprese.
Inoltre, Guerrini ha fatto anche rilevare che “il mercato libero dell’energia elettrica fa registrare criticità tali da renderlo ancora poco conveniente per le imprese: tanto che soltanto 1 piccola impresa su 6 ha colto le opportunità della liberalizzazione. E, addirittura, nel terzo trimestre 2008, 1 impresa su 4 che aveva tentato la strada della liberalizzazione ha deciso di rientrare nel mercato tutelato dove i prezzi sono aggiornati ogni trimestre dall’Autorità dell’Energia”.
A questo proposito, il Presidente di Confartigianato ha sollecitato “una riforma del mercato elettrico che determini maggiore concorrenza del prezzo dell’energia e che garantisca maggiore trasparenza sulle condizioni della fornitura”.
Guerrini ha poi chiesto che “lo sviluppo delle energie rinnovabili costituisca un punto di forza del Piano energetico italiano e che venga assicurata una stabilità degli incentivi al fine di consentire agli imprenditori di effettuare investimenti a lungo termine”.
La rigidità dei prezzi dell’energia rispetto al prezzo del petrolio
Valore aggiunto al costo dei fattori in Mln di euro – anno 2005
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