29 Ottobre 2009, h. 17:18

La denuncia delle imprenditrici di Confartigianato: “Pari opportunità ancora lontane: grave gap Italia/UE per condizione femminile”

“Il freno più grande all’imprenditoria femminile è la conciliazione tra i tempi da dedicare al lavoro e quelli da riservare alla cura della famiglia”. Lo ha denunciato oggi la Presidente di Confartigianato Donne Impresa Rosa Gentile durante la XI Convention di Confartigianato Donne Impresa (il movimento che, nell’ambito di Confartigianato, rappresenta le esigenze e tutela gli interessi delle imprenditrici artigiane). La denuncia delle imprenditrici di Confartigianato rivela una situazione che vede il nostro Paese in grave ritardo rispetto alla media dell’Unione europea. Nell’Osservatorio presentato alla Convention di Confartigianato Donne Impresa sono misurati i divari che separano il nostro Paese dalla media europea per quanto riguarda la condizione femminile e líaccesso al mercato del lavoro. L’Osservatorio di Confartigianato rivela che l’Italia ha il record negativo per la partecipazione delle donne italiane al mercato del lavoro: il tasso di attività delle donne con più di 15 anni di età è del 38,7%, rispetto al 53,1% della media europea. Il lavoro femminile, sia autonomo che dipendente, è ostacolato dalle carenze dei servizi pubblici per sostenere le donne nella cura dei figli e dei familiari anziani. Secondo l’Osservatorio di Confartigianato la spesa pubblica per la famiglia in Italia è la metà di quella media europea: 1,1% del Pil contro il 2,1% della media Ue. La spesa sociale al netto delle pensioni è pari al 10,1% del Pil contro il 14,6% della media europea. Allarmanti i dati dell’Osservatorio di Confartigianato sulla carenza di offerta di posti negli asili nido pubblici: la percentuale di bambini fino a 3 anni che ne fruiscono è del 6,3%, a fronte del 19,6% dei 4 maggiori Paesi europei. Non va meglio per i servizi di cura e assistenza agli anziani. L’indicatore esaminato è dato dal numero di letti per lungodegenti in ospedali e case di cura ogni 1000 abitanti con oltre 65 anni; tale indice è del 15,7% nel nostro paese, di gran lunga inferiore al 41,4% della media europea. Anche nella formazione permanente il nostro Paese mostra un divario consistente: la quota di popolazione femminile tra 25 e 64 anni che partecipa ad attività formazione e training è del 6,6%, circa la metà del 12,4% medio europeo.

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