17 Novembre 2009, h. 00:00

No al “Click day”, i rimborsi Irap si chiedono regione per regione

Nessuna corsa contro il tempo, la richiesta per i rimborsi IRAP non si trasformerà in una sfida a colpi di mouse. Il Click Day per i rimborsi del 10% dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, già sospeso dall’Agenzia delle Entrate, è stato definitivamente accantonato. Le Entrate, infatti, hanno accolto e condiviso le problematiche che erano state sollevate sui criteri di scelta dei rimborsi. I nuovi criteri per l’accesso ai fondi, un miliardo di euro totali, 600 milioni per il 2010 e 400 milioni per il 2011, prevedono 16 differenti date di attivazione regolate su base regionale, finestre che rimarranno aperte per 30 giorni. Il nuovo sistema, inaugurato il 17 novembre dagli imprenditori di Molise, Basilicata e Calabria, si chiuderà l’11 dicembre 2009, con le società della Lombardia. “L’intento – si legge in una nota diffusa dall’Agenzia delle Entrate – è quello di evitare una concentrazione delle trasmissioni telematiche nelle prime ore di avvio della procedura, con potenziali difficoltà tecniche di gestione”. Una motivazione che fa il paio con le richieste espresse da Confartigianato e dalle altre sigle imprenditoriali del Paese. La recente corsa telematica per ottenere il bonus ricerca e sviluppo, ad esempio, riuscì a bruciare 1,62 miliardi di euro in appena 37 secondi. Per il nuovo calendario dei rimborsi Irap, dunque, l’ordine cronologico di inoltro delle domande si limiterà a rappresentare una discriminante secondaria. “In prima battuta saranno soddisfatte le richieste di rimborso liquidate che si riferiscono ai periodi di imposta più remoti e, nell’anno dello stesso anno d’imposta, sarà data priorità alle istanze di rimborso secondo l’ordine di presentazione”, hanno spiegato dall’Agenzia delle Entrate. In un primo momento, infatti, l’Agenzia delle Entrate aveva scelto l’ordine cronologico come discriminante per l’assegnazione dei rimborsi IRAP per gli anni che vanno dal 2004 al 2007. Una scelta aspramente criticata da Confartigianato e dalle altre sigle imprenditoriali del Paese. L’obiettivo della micro e piccola impresa, infatti, era “il superamento del criterio collegato al mero ordine cronologico”. Nel 2011, se non fossero disponibili i fondi per soddisfare tutte le richieste, i rimborsi verranno divisi in maniera proporzionale tra tutti i contribuenti.

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