24 Febbraio 2010, h. 17:51

Italia ‘maglia nera’ nell’Ue per i tempi di pagamento: la Pa paga in 128 giorni contro i 65 giorni della media Ue, le imprese si fanno attendere 31 giorni in più della media Ue. Confartigianato e Cna: “Servono norme severe contro i ‘cattivi pagatori’”

L’Italia è ‘maglia nera’ nell’Ue per i ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione e dei privati. In entrambi i casi, il nostro Paese detiene un record negativo: gli enti pubblici si fanno attendere in media 128 giorni, vale a dire 61 giorni in più della media Ue. Le imprese private committenti onorano i loro debiti nei confronti dei subfornitori in 88 giorni, con un ritardo di 31 giorni rispetto ai competitors europei.

Lo hanno denunciato i rappresentanti di Confartigianato e Cna, intervenuti oggi all’Audizione, promossa dalla Commissione Industria e dalla Commissione Politiche dell’Ue del Senato, sulla nuova proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio contro i ritardi di pagamento.

Secondo le rilevazioni di Confartigianato e Cna, la direttiva 2000/35, recepita in Italia con il decreto legislativo 231 del 2000, non ha inciso significativamente su questo fenomeno. Anzi, la crisi economica ha addirittura peggiorato la situazione: tra il 2008 ed il 2009 sono aumentate del 30% le imprese che hanno peggiorato le abitudini di pagamento dei debiti commerciali e tra il 2007 ed il 2009 la regolarità nei comportamenti di pagamento è diminuita dal 50,4% al 41,8%. Con il risultato che nel 2008 i tempi medi di pagamento si sono allungati di 22 giorni e addirittura per le imprese che lavorano in subfornitura i ritardi medi sono aumentati di 30 giorni.

Per combattere efficacemente il malcostume dei ritardi di pagamento che colpisce soprattutto i piccoli imprenditori, in alcuni casi costringendoli a chiudere l’azienda, Confartigianato e Cna chiedono che la nuova proposta di direttiva contenga regole più stringenti e non eludibili per far rispettare i tempi di pagamento nelle transazioni tra privati e pubblica amministrazione, maggiori deterrenti contro i ritardi di pagamento nelle transazioni tra privati e regole di garanzia e trasparenza nei pagamenti a favore dei subfornitori.

In particolare, sollecitano l’introduzione di una sanzione forfetaria del 5% in aggiunta ai normali interessi di mora in caso di ritardo dei pagamenti anche nelle transazioni tra privati e la previsione di un termine certo per i pagamenti della Pubblica Amministrazione.

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