3 Marzo 2010, h. 17:50

RITARDI PAGAMENTI/ Cesare Fumagalli (Confartigianato) in Audizione alla Camera: “Leggi severe contro i ‘cattivi pagatori’ e reciprocità per compensare debiti e crediti tra imprese e Pubblica Amministrazione” Italia ‘maglia nera’ nell’Ue per i tempi di pagamento: la Pa paga in 128 giorni contro i 65 giorni della media Ue, le imprese si fanno attendere 31 giorni in più della media Ue

“I piccoli imprenditori rischiano di non farcela perché devono aspettare mesi o addirittura anni prima di essere pagati da un ente pubblico o da una grande impresa committente. Abbiamo bisogno di norme severe contro i ‘cattivi pagatori’ che mettono in ginocchio le piccole imprese le quali si trovano strette in una morsa fatta di oneri finanziari, costi amministrativi per disincagliare i crediti in sofferenza, perdite  di tempo, oneri legali per ottenere la riscossione del credito agendo per via giudiziaria. Problemi talmente drammatici da spingere gli imprenditori a gesti estremi come quelli che riempiono la cronaca di questi giorni. Chiediamo sia introdotto il principio della reciprocità tra Stato e cittadini nella compensazione tra debiti e crediti. che consenta agli imprenditori di compensare i crediti di qualsiasi natura vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione con i debiti verso la PA, a qualunque titolo dovuti. Perché la Pubblica Amministrazione può bloccare i pagamenti quando il contribuente ha debiti iscritti a ruolo e allo stesso modo il contribuente non può compensare il pagamento di tasse, imposte e contributi con i crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione?”.

E’ quanto sottolineato dal Segretario Generale di Confartigianato, intervenuto oggi all’Audizione, promossa dalle Commissioni Giustizia e Attività Produttive della Camera, sulla nuova proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio contro i ritardi di pagamento.

“E’ indispensabile – ha detto Fumagalli – ristabilire etica e correttezza nei rapporti economici tra imprese e Pubblica Amministrazione, tra imprese committenti e imprese subfornitrici. In entrambi i casi, il nostro Paese detiene un record negativo in Europa. La Pubblica Amministrazione italiana si fa attendere in media 128 giorni, vale a dire 61 giorni in più di quanto avviene in Europa. Le imprese private committenti onorano i loro debiti nei confronti dei subfornitori in 88 giorni, con un ritardo di 31 giorni rispetto ai competitors europei”.

Secondo le rilevazioni di Confartigianato, la direttiva 2000/35, recepita in Italia con il decreto legislativo 231 del 2002, non ha inciso significativamente  su questo fenomeno. Anzi, la crisi economica ha addirittura peggiorato la situazione: tra il 2008 ed il 2009 sono aumentate del 30% le imprese che hanno peggiorato le abitudini di pagamento dei debiti commerciali e tra il 2007 ed il 2009 la regolarità nei comportamenti di pagamento è diminuita dal 50,4% al 41,8%. Con il risultato che nel 2008 i tempi medi di pagamento si sono allungati di 22 giorni e addirittura per le imprese che lavorano in subfornitura i ritardi medi sono aumentati di 30 giorni.

Per combattere efficacemente il malcostume dei ritardi di pagamento che colpisce soprattutto i piccoli imprenditori, in alcuni casi costringendoli a chiudere l’azienda, Fumagalli chiede che la nuova proposta di direttiva contenga regole più stringenti e non eludibili per far rispettare i tempi di pagamento nelle transazioni tra privati e pubblica amministrazione, maggiori deterrenti contro i ritardi di pagamento nelle transazioni tra privati e regole di garanzia e trasparenza nei pagamenti a favore dei subfornitori.

In particolare, sollecita l’introduzione di una sanzione forfetaria del 5% in aggiunta ai normali interessi di mora in caso di ritardo dei pagamenti anche nelle transazioni tra privati e il rafforzamento dell’inderogabilità dei termini per i pagamenti della Pubblica Amministrazione.

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