8 Novembre 2010, h. 00:00

Crisi economica e norme incerte, l’edilizia è sull’orlo del baratro

Da forza trainante dell’artigianato italiano ad emblema della crisi economica del Paese. Strano il destino dell’edilizia, passata in brevissimo tempo dalle stelle alle stalle. Quello che non era stato demolito dalla peggiore crisi economica della storia recente, è stato messo in dubbio dalla politica italiana, che ha calato un poker di iniziative capace di mandare al tappeto l’intero settore delle costruzioni. A cominciare dalla recente norma che ha introdotto la ritenuta del 10% sui bonifici per le ristrutturazioni edilizie e gli interventi sul risparmio energetico. Una difficoltà che va a sommarsi alle regole sulla tracciabilità dei flussi finanziari, condivise a livello teorico, ma poco adatte alle micro e piccole imprese artigiane. Oltre a queste, c’è la confusione nata con l’introduzione del SISTRI, i cui problemi sono stati rimandati ma non certo risolti, e la storica vicenda del ritardo di pagamento da parte degli enti pubblici. Una situazione aggravata dalla difficoltà di rispettare il patto di stabilità imposto agli enti locali che, di fatto, blocca i pagamenti alle imprese. In un quadro simile, ANAEPA Confartigianato ha studiato una gamma di iniziative, tanto a livello nazionale quanto a livello locale, per sostenere le imprese del settore e a rilanciarne l’economia. “A livello nazionale stiamo mettendo in cantiere una manifestazione nazionale con tutta la filiera delle costruzioni, compresi i sindacati dei lavoratori, oltre naturalmente alla gestione e alla partecipazione ai numerosi tavoli tecnici istituiti presso i ministeri competenti per correggere alcune norme recenti che sono estremamente penalizzanti – ha detto Stefano Bastianoni, segretario di ANAEPA Confartigianato, la sigla che riunisce più di 70mila imprese del settore – Per quanto riguarda invece le azioni a livello locale, a livello regionale vanno rilanciati i “piani casa” perché nella prima stesura, quella che è stata approvata nei mesi scorsi, l’impatto è stato assolutamente inadeguato ed insufficiente”.

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