20 Dicembre 2010, h. 00:00

Arriva l’etichetta per gli alimenti Made in Italy

Per questo Natale è ancora troppo presto, ma è quasi certo che dal prossimo tutti i prodotti alimentari tipici e tradizionali che gli italiani porteranno in tavola saranno garantiti da etichette chiare e trasparenti con scritta nero su bianco l’origine degli alimenti. La tutela dei consumatori e della qualità delle migliori produzioni agroalimentari ‘Made in Italy’, in questi giorni ha fatto un deciso passo avanti con il sì unanime del Senato al disegno di legge che introduce l’obbligo di indicare sulle etichette dei prodotti alimentari il luogo di origine o di provenienza degli stessi e anche l’eventuale presenza di Ogm. Soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa dal presidente di Confartigianato Alimentazione Giacomo Deon che ha sottolineato come si tratti di “un provvedimento atteso dagli imprenditori artigiani del settore agroalimentari, fortemente interessati – ha sottolineato – a rendere visibile la qualità delle produzione delle eccellenze Made in Italy”. Sono sempre di più i consumatori italiani ed europei che scelgono cosa mettere nel carrello della spesa proprio sulla base dell’origine dei prodotti riportati in etichetta. L’origine, importante per l’acquisto di prodotti tessili o elettronici diventa addirittura fondamentale nel caso dei prodotti alimentari. La conferma arriva da una ricerca dell’Ufficio Studi di Confartigianato condotta su dati Eurobarometro: il 43% dei cittadini europei, pari a 175 milioni di persone, ritiene decisivo il controllo sul ‘made in’, considerato sinonimo di qualità e sicurezza. Un’ attenzione che in Italia influenza le scelte di circa 25 milioni di persone. L’Italia si avvia a diventare il primo Paese del vecchio continente che tutela i propri prodotti alimentari con specifiche indicazioni in etichetta. Trattandosi di una norma nazionale, la sua portata è limitata, ma se si considera cosa ha fatto Bruxelles negli stessi giorni in cui il Senato approvava il ddl, ecco che l’iniziativa del Bel Paese acquista spessore. Mentre l’Italia alzava l’asticella delle regole per sé, l’Unione Europea l’ha abbassata per tutti, approvando un Regolamento che ridimensiona, di fatto, alcuni degli importantissimi risultati conseguiti in materia dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo. Una brusca battuta d’arresto del processo di informazione sui prodotti che di certo non farà piacere agli euro consumatori, così sensibili al ‘Made in’.

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