20 Dicembre 2010, h. 00:00

La Giunta esecutiva di Confartigianato incontra il Ministro dello Sviluppo economico

Tanta la strada da recuperare, da percorrere a grandi falcate per coprire quei cinque lunghissimi mesi di crisi in cui il Ministero dello Sviluppo economico è stato, di fatto, senza un ministro ad hoc. Dal 4 ottobre scorso, giorno del suo giuramento al Quirinale, Paolo Romani, il nuovo titolare del MISE, ha percorso in lungo e in largo l’intero stivale per offrire risposte immediate ad una crisi che attanaglia l’Italia più di quanto non stia facendo questo rigido inverno 2010. Il 16 dicembre, il Ministro dello Sviluppo economico si è confrontato con la Giunta esecutiva di Confartigianato Imprese, ascoltando le necessità di chi rappresenta più di 700mila imprese artigiane e che da gennaio guiderà rete Imprese Italia. “L’incontro è stato molto ampio – ha detto il Presidente di Confartigianato Imprese, Giorgio Guerrini, al termine dell’incontro a porte chiuse – Siamo riusciti a presentare al Ministro tutte le proposte che da tempo stiamo sottoponendo alle istituzioni e alla classe politica per riuscire a svegliare il nostro paese da quel sonno di crescita in cui versa. E’ chiaro che l’Italia ha bisogno di uno slancio economico più importante di quanto non abbia avuto finora”. Il Segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli, ha proposto al Ministro Romani dodici aree d’intervento immediate per dare nuovo slancio allo Sviluppo economico del Paese. Con tre parole d’ordine, semplificazione, promozione e sviluppo. Interventi di carattere generale, come una serie di proposte sui tempi di pagamento, sul fondo centrale di garanzia e sull’insieme degli incentivi, ed altri più tecnici, come la semplificazione delle reti, dell’innovazione e del mercato energetico. Ma il vero perno delle proposte di Confartigianato è stato un intervento immediato specifico a tutela dei tanti settori dell’artigianato che soffrono uno stato di crisi profonda. “Uno degli impegni maggiori che il Ministro Romani ha preso con la nostra Giunta – ha continuato Guerrini – e che vorremmo verificare con lui a breve, entro la fine di febbraio, è un intervento sulla tenuta del Made in Italy, a sostegno e per lo sviluppo delle imprese manifatturiere, che in questo Paese stanno dando un contributo determinante alla crescita e allo sviluppo economico. Oggi, purtroppo, i consumi interni ristagnano, per questo pensiamo che vada sostenuto l’export. Crediamo che un impegno sulla tutela dei marchi prodotti nel nostro Paese e un incentivo all’export sia un modo concreto, e molto intelligente, per far sì che lo sviluppo possa cominciare a dare risultati maggiori rispetto alla fiacca crescita attuale, un andamento che non supera l’1%”.

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