19 Aprile 2011, h. 15:07

Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini: “Dal nuovo Conto Energia nessuna certezza per 85.000 imprese e 150.000 lavoratori. Serve tavolo con imprenditori su nuova politica energetica”

“Le anticipazioni sul quarto Conto Energia non sembrano tranquillizzare gli imprenditori che hanno investito nelle fonti rinnovabili. Se venissero confermate, avremmo una riduzione drastica dell’incentivazione già a partire dalla seconda parte dell’anno. Secondo le elaborazioni dell’Ufficio studi Confartigianato, tra novembre e dicembre 2011 avremmo una diminuzione del 15-20 per cento degli incentivi per gli impianti di potenza inferiore ai 200 kWh, che arriverebbe a – 30% a fine 2012. Riduzioni difficilmente compatibili con gli investimenti fatti dagli imprenditori ad inizio anno”.

E il commento di Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato, sulle bozze del nuovo decreto all’esame del Ministero dello Sviluppo Economico. “In attesa di conoscerne i dettagli, il provvedimento – sottolinea Guerrini – non offre certezze sulle prospettive di 85.000 imprese e di 150.000 posti di lavoro”.

“Quello che invece è sicuro – aggiunge il Presidente d Confartigianato – è che finora le risorse per gli incentivi alle energie rinnovabili hanno fatto nascere aziende e occupati. A differenza di altre forme di finanziamento in campo energetico: come i 3,3 miliardi annui di agevolazioni in sconti d’imposta su energia e carburanti riservati ad alcuni settori come il trasporto aereo, marittimo, agricoltura, grandi industrie energivore. In pratica, veri e propri sussidi che creano rendite di posizione, senza generare ne’ sviluppo, ne’ occupazione”.

“Se davvero si intende razionalizzare e risparmiare risorse pubbliche, anche alla luce della decisione del Governo di rinunciare all’utilizzo del nucleare per produrre energia e all’annuncio del Ministro Tremonti di lanciare un grande piano europeo per le fonti rinnovabili e la ricerca di energie alternative – sottolinea Guerrini – bisogna riconsiderare l’approccio alle energie rinnovabili nel quadro di una politica energetica che renda equo e trasparente il mercato e corregga gli squilibri esistenti nella tassazione sull’energia che finora hanno penalizzato le piccole imprese”.

Secondo Guerrini “bisogna cambiare metodo e ricominciare da un tavolo dove si discuta del merito delle proposte sulle rinnovabili: gli imprenditori infatti, dopo l’incontro del 18 marzo conclusosi con l’impegno del Governo ad essere convocati quanto prima su una bozza di riforma, sono rimasti in attesa ma per ora non abbiamo ricevuto alcuna proposta su cui formulare osservazioni”.

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