24 Marzo 2012, h. 00:00

ASSEMBLEA GIOVANI IMPRENDITORI – Imprenditoria giovanile. Fisco: I risultati dell’osservatorio Confartigianato

L’Italia è il primo Paese in Europa e il 13° al mondo per la più alta pressione fiscale sulle imprese. Imposte e tasse pagate dalle aziende sui profitti lordi, vale a dire il cosiddetto total tax rate, raggiungono la percentuale del 68,5%.

Un vero e proprio record che non ha eguali in Europa rilevato dall’Ufficio studi di Confartigianato e presentato all’Assemblea dei Giovani Imprenditori di Confartigianato.

Nella classifica dei Paesi europei con il maggiore prelievo fiscale sull’attività d’impresa dietro l’Italia c’è la Francia con il 65,7%, poi la Germania con il 46,7%, la Spagna con il 38,7% ed il Regno Unito con il 37,3%.

Il confronto con la tassazione sulle imprese negli altri Paesi europei diventa tanto più impietoso se applicato agli Stati che confinano con il nostro. Confartigianato ha verificato che se si varcano le nostre frontiere le cose per gli imprenditori cambiano e molto. In Svizzera, ad esempio, la tassazione sull’impresa corrisponde alla metà di quella italiana: 30,1%. Un salto in Slovenia e le tasse per gli imprenditori arrivano al 34,7%. Salgono in Austria, con il 53,1%, ma restano pur sempre di 15 punti inferiori rispetto al nostro Paese.

Per i nostri imprenditori le cose peggiorano se si considerano i tributi aggiuntivi come l’Iva sui consumi, le accise sui carburanti e sull’energia elettrica, l’IMU, l’Irpef e i contributi sociali del dipendente pagata dal datore di lavoro, l’Irap. Confartigianato ha calcolato che tutte queste voci fanno lievitare all’86,4% il prelievo di risorse per gli imprenditori.

E mentre le imprese italiane sopportano questo salasso, una larga parte dell’economia sfugge a qualsiasi tassazione e prospera indisturbata. Secondo il rapporto di Confartigianato le attività sommerse infatti generano un valore aggiunto che oscilla tra un minimo di 255 miliardi di euro e un massimo di 275 miliardi di euro, pari rispettivamente al 16,3% e al 17,5% del PIL.

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