28 Marzo 2012, h. 00:00

Gli under 40 principali vittime della crisi. Colpiti seriamente anche i giovani imprenditori

Li hanno chiamati in tanti modi: bamboccioni, generazione precari, fino al più recente ‘sfigati’. Fortunati, comunque, non lo sono davvero: sono proprio i giovani, infatti, che hanno pagato il conto più alto della crisi soprattutto in termini di lavoro e di iniziativa imprenditoriale. È quanto emerge dall’Osservatorio sull’imprenditoria giovanile, realizzato dall’Ufficio studi di Confartigianato. Lo studio, presentato all’Assemblea annuale dei Giovani imprenditori di Confartigianato che si è svolta a Firenze il 23 e 24 marzo, certifica che sono 1.233.500 i lavoratori under 40 che negli ultimi tre anni hanno perso il posto di lavoro, un calo dell’11,4. Tra settembre 2010 e settembre 2011 l’Italia ha fatto segnare il secondo peggior risultato europeo, solo la Spagna ha fatto peggio di noi. E le notizie non sono migliori sul fronte dell’imprenditoria giovanile che dal 2007 a oggi ha registrato una flessione del 17%, superiore di oltre 2 punti alla media UE. Ciononostante, l’Italia resta al vertice della classifica europea per numero di imprenditori e lavoratori autonomi tra i 15 e i 39 anni, un contingente di quasi due milioni di piccoli imprenditori che non si rassegna alla fotografia di un Paese in cui mercato del lavoro e crescita economica sono fermi al palo. <i>“Nella crisi </i>– spiega Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato – <i>i giovani hanno sofferto molto. L’occupazione under 35 è diminuita, l’over 35 è addirittura cresciuta. Dobbiamo avere una crescita molto elevata, in quanto, se manteniamo i bassi tassi di crescita registrati fra il 2010 e previsti per il 2014, ritorneremo ai livelli di occupazione pre crisi solo nel 2030”. </i> Per i giovani italiani, insomma, il futuro non è più quello di una volta. Eppure gli under 40 guardano al domani con fiducia, anche se con cautela. Lo evidenzia la Campagna d’ascolto web commissionata da Confartigianato a Italia Futura che, insieme a Google, ha fotografato il Paese dalla prospettiva dei giovani. Studenti, lavoratori, imprenditori, disoccupati, sollecitano un mercato del lavoro più aperto e una società più mobile, e confermano che internet è ormai patrimonio irrinunciabile di ogni attività. E poi la notizia più attesa: per oltre la metà dei giovani intervistati l’avventura imprenditoriale non perde smalto neanche in tempi di crisi. I ragazzi sono pronti a scommettere sulle proprie capacità, in un contesto tutt’altro che favorevole. <i>“Nei momenti difficili, e questo è un momento difficile davvero, </i>- chiosa il Presidente di Confartigianato imprese Giorgio Guerrini – <i>dobbiamo moltiplicare l’impegno, dobbiamo moltiplicare lo sforzo. Chiediamo con forza al Governo di iniziare una politica che sia di sviluppo che vada a rimuovere quelli che sono gli ostacoli alla crescita che Confartigianato da troppo tempo indica”.</i> Appunti per didascalie GI2012_QUINTAVALLE: Enrico Quintavalle, responsabile Ufficio Studi nazionale Confartigianato GI2012_ITALIA_FUTURA.JPG: tavola rotonda di presentazione dei risultati della Campagna d’ascolto Italia Futura – Google

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