13 Giugno 2012, h. 00:00

Il commento dei delegati di Confartigianato

<b>Il Ministro Passera ha annunciato che finalmente sarà cancellato il Sistri.</b> “Per noi è un elemento di grande piacere – sottolinea Roberto De Laurentis, Presidente di Confartigianato Trento – proprio perché la battaglia l’abbiamo iniziata noi come Trento e Bolzano. Forse perché come provincia noi siamo molto più attenti prima di tutto ai nostri doveri, poi ai diritti. Quindi per noi in quel momento pagare era stato un dovere, credo che oggi sia un diritto vedere cancellato il Sistri”. <b>Quale passaggio del discorso del Ministro Passera lei ha apprezzato maggiormente?</b> “Alcune risposte le ha date – spiega Aldo Zapaterra, Presidente Ancos e Segretario di Confartigianato Aosta – ma l’aspetto più importante, direi che è il passaggio politico fondamentale del suo discorso, almeno per quanto mi riguarda, è quello che noi dovremmo farci vedere di più nelle scuole. Non è che noi non ci abbiamo pensato, ci abbiamo pensato eccome, però il Ministro ci deve aiutare, perché non possiamo andare nelle scuole e dire: “ragazzi, fate gli artigiani, un bel lavoro” perché poi questi ci chiederanno: “e se lavoro quando mi pagano? Dopo una anno, dopo due anni…” <b>Tra le priorità indicate dal Presidente Giorgio Guerrini, quali giudica fondamentali per il rilancio delle imprese del suo territorio.</b> “Innanzi tutto – dice il Segretario di Confartigianato Cesena Stefano Bernacci – il tema della semplificazione. Oggi le imprese vivono oltre che con problemi oggettivi, con un rapporto con la pubblica amministrazione che è fatto, non di collaborazione, ma quasi di contrapposizione. Ogni giorno arrivano cartelle esattoriali, arrivano adempimenti, arrivano vincoli e quindi c’è sempre la paura anche se tu cerchi di essere in regola, di non esserlo. C’è bisogno di ricreare un ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese”. Abbiamo rivolto la stessa domanda anche a Gionni Gritti, Presidente di Confartigianato Sondrio. “Da parte nostra – osserva Gritti – ritengo che la cosa più importante sia un innalzamento qualitativo della struttura pubblica, cioè innalzarsi dalla mediocrità che in questo momento stiamo subendo. Lo stiamo subendo, chiaramente, con i ritardi dei pagamenti ed è necessario che da parte di tutti ci sia la consapevolezza di dover avere un’etica molto più elevata”.

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