8 Giugno 2012, h. 00:00

Il Governo sblocca i fondi per i ritardi di pagamento

L’odissea degli imprenditori che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione sembra vicina alla soluzione definitiva. Lo scorso 22 maggio, infatti, il Governo ha trovato l’accordo con le organizzazioni di rappresentanza per abbattere la mostruosa fattura non pagata dallo Stato. Per farlo, il Governo Monti ha studiato quattro decreti, due per la certificazione dei crediti con le amministrazioni centrali e gli enti locali, uno per le compensazioni delle iscrizioni a ruolo ed uno che coinvolge il Fondo centrale di garanzia per concedere agevolazioni alla imprese creditrici. Un pacchetto normativo che per il premier Monti servirà “a realizzare un progressivo rientro del debito commerciale accumulato dalla pubblica amministrazione smaltendo uno stock di 20/30 miliardi di euro già per quest’anno”. <i>“Noi crediamo che questa sia una cornice necessaria</i> – ha detto Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato Imprese – <i>che, attraverso la firma dei quattro decreti, impone alle amministrazioni pubbliche, quelle centrali ma anche e soprattutto quelle territoriali, di certificare i loro debiti sia nell’importo che nel tempo dell’esecuzione”. </i> Se il decreto per la certificazione dei crediti dell’amministrazione centrale è subito operativo, per quello degli enti locali si dovrà aspettare l’esame della Conferenza Stato – Regioni. Un’attesa che il Governo ha ridotto ai soli tempi tecnici di valutazione, dopo aver annunciato anche un accordo ad hoc per il settore delle costruzioni. Semplice e già pronta la modalità per la richiesta della certificazione. Basta inviare un modulo standard, già allegato al decreto e scaricabile dal web. A quel punto l’ente avrà 60 giorni per rispondere certificando il debito, le imprese, invece, la possibilità di compensare il proprio credito con debiti iscritti a ruolo per tributi erariali, locali, assistenziali e previdenziali. <i>“Per noi, questa è la strada giusta – ha aggiunto Guerrini – per poi adottare, che è il passaggio più importante, la direttiva europea che impone a tutti i paesi europei entro la fine dell’anno. Così facendo, vogliamo inserire in un circuito virtuoso i pagamenti tra tutte le aziende, pubbliche e private, rispettando i tempi europei che sono di 30 e 60 giorni”.</i>

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