22 Ottobre 2012, h. 00:00

Donne Impresa per l’Emilia, il coraggio delle imprenditrici per la ricostruzione

Coraggio e determinazione sono caratteristiche universali di chi fa impresa. Se l’imprenditore è donna e italiana, però, le difficoltà aumentano. E se un violento terremoto ha squassato la tua terra, facendo crollare capannoni, strutture e botteghe artigiane, coraggio e determinazione diventano l’unica possibilità per sopravvivere. Durante i lavori della convention nazionale, le imprenditrici di Donne Impresa hanno voluto fare un viaggio nel cuore di una delle zone più produttive del Paese. <i>“Ventidue secondi di scossa hanno ridotto vent’anni di lavoro in un misero stato </i>- ha detto con una voce rotta dall’emozione Paola Remondi, titolare della pelletteria Gigidue di San Felice sul Panaro -<i> Nessuno ci ha aiutato, soltanto noi con le nostre forze e qualche dipendente che ci ha aiutato con molta volontà. Li devo ringraziare perché si sono dati da fare come fosse loro l’azienda. Siamo molto orgogliosi perché nonostante tutto la pelletteria Gigidue è ancora in piedi, siamo ripartiti più forti di prima”.</i> Le macerie restano lì, crepe, palazzi pericolanti, macchinari rimasti schiacciati dai tetti venuti giù sotto le scosse di un terremoto che ha messo in ginocchio quello spicchio d’Italia chiuso tra le province di Reggio Emilia, Modena, Mantova e Rovigo. Il Sistema Confartigianato ha fatto la sua parte, a livello provinciale, regionale e nazionale, mettendo a disposizione tempo, spazi e fondi raccolti grazie alla solidarietà degli italiani. <i>“Confartigianato si è attivata immediatamente, il giorno dopo la prima scossa </i> – ha detto Cristina Busuoli della Pasticceria Busuoli di Mirandola – <i>chiedendo immediatamente allo Stato un contributo concreto per questo territorio. È chiaro che purtroppo, Confartigianato non può risolvere tutti i problemi”.</i> E mentre il movimento Donne Impresa si stringeva al fianco delle imprenditrici colpite, il Governo recuperava dai tagli ai finanziamenti ai partiti un totale di 91 milioni di euro per tutte le zone colpite negli ultimi anni. Di questi, 61 milioni riservati all’Emilia. Oltre a questo, il Governo aveva già sospeso i termini per i versamenti contributivi e previdenziali per le imprese colpite e, con un decreto legge di questi giorni, il 174 del 2012, ha attivato un’altra serie di iniziative a favore delle imprese colpite dal terremoto. Misure che Confartigianato ha ritenuto insufficienti, tanto da spingere il presidente Giorgio Guerrini a scrivere al ministro dell’Economia e delle finanze, Vittorio Grilli, per chiedere misure più concrete. <i>“Abbiamo bisogno di tempi più lunghi e soprattutto di estendere il versamento rateizzato a tutte le imprese del cratere del sisma, non soltanto a quelle colpite”</i>, ha denunciato il presidente Guerrini.

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