25 Febbraio 2013, h. 00:00

A Lecce il contribuente chiama, Equitalia squilla a vuoto

equitalia“Una telefonata allunga la vita” era il motto della pubblicità di una nota compagnia telefonica. Ma se quella chiamata dovesse essere per Equitalia Lecce, il rischio, serio, è di aspettare così tanto da far chiudere la propria azienda. Un po’ di ironia, forse, è utile per capire una vicenda che in questi giorni ha creato diversi disagi a tanti artigiani della provincia salentina, che stufi, si sono rivolti a Confartigianato Lecce. Sembra che il Gruppo Equitalia abbia semplificato i contatti telefonici delle agenzie territoriali unificandoli in due recapiti telefonici, un numero verde per i fissi e un numero fisso per i telefoni cellulari, affidando il contatto con il contribuente ad un call center. Dove non rispondono i tecnici dell’agenzia, ma un servizio automatizzato che spesso non offre tutte le risposte che servono agli imprenditori e, per giunta, che parla in italiano e chissà poi perché in tedesco. Parlare con un operatore, in più, diventa un percorso ad ostacoli tra tasti da selezionare e un’attesa che a Lecce, spesso, supera i limiti della sopportazione. Se il vecchio numero della direzione di Lecce è oggi inesistente, c’è sempre la possibilità di recarsi ad uno sportello territoriale dell’agenzia. “In tutta la provincia ci sono quattro sedi territoriali di Equitalia – ha spiegato Amedeo Giuri, direttore di Confartigianato Lecce – spostarsi tra un comune e l’altro, in provincia ce ne sono un centinaio, per andare presso uno sportello, quando magari c’è soltanto bisogno di un discorso telefonico è una vera e propria perdita di tempo. Nel 2013 questo non può essere tollerabile”. Lecce è la capitale di quel Salento, cuore della Puglia, che negli ultimi anni ha dimostrato di poter tenere il passo con le grandi regioni produttive del Nord. La crisi, però, sembra farsi sentire anche in quello spicchio d’Italia, dove, ancora una volta, l’accesso al credito è il problema maggiore. “La speranza è che le banche tornino ad aprire i rubinetti del credito alle imprese. Oggi, un piccolo imprenditore che va in banca per avere un finanziamento non viene neanche ascoltato – ha aggiunto Giuri – Con il nostro piccolo confidi territoriale proviamo a venire incontro a queste esigenze, ma non possiamo fare quello che dovrebbero fare le banche”. La nostra di speranza, invece, è che Equitalia torni a dialogare in maniera semplice, immediata e soprattutto efficace con i contribuenti.

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