3 Febbraio 2014, h. 00:00

Da Bruxelles in arrivo la procedura d’infrazione all’Italia peggiore ‘pagatore’ d’Europa

Dopo un anno di attesa e ripetuti avvertimenti, il tempo è scaduto. La Commissione Europea si accinge ad aprire una procedura d’infrazione a carico dell’Italia per il mancato rispetto della legge, in vigore dal primo gennaio 2013, che impone agli Enti pubblici e ai privati 30 giorni di tempo per pagare i fornitori di beni e servizi. L’annuncio è arrivato il 31 gennaio dal Vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, il quale ha ricevuto dal Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti la conferma che, negli ultimi 12 mesi, per la stragrande maggioranza delle piccole imprese poco o nulla è cambiato sul fronte dei ritardi di pagamento. In una conferenza stampa svoltasi a Roma, Merletti, advisor del Vice Presidente Tajani sull’attuazione della Direttiva europea contro i ritardi di pagamento, ha snocciolato i numeri di un rapporto che traccia un bilancio poco confortante sull’applicazione della legge per combattere i ‘cattivi pagatori’. In Italia, nel 2013, i tempi medi di pagamento si attestano a 170 giorni. Siamo i peggiori nel Vecchio Continente, ben lontani dalla media europea di 61 giorni e, soprattutto, da quel termine di 30 giorni imposto dalla legge che recepisce la direttiva europea. Ma la denuncia di Confartigianato non si ferma all’applicazione della nuova legge. Ritardo su ritardo, il nostro Paese stenta anche ad erogare alle imprese i 27 miliardi stanziati dal Governo nel 2013 per saldare i vecchi debiti accumulati dalla Pubblica amministrazione prima del 2013. Insomma, ancora una volta, l’Italia è maglia nera in Europa. Con gravi effetti sulle piccole imprese che, secondo il Rapporto di Confartigianato, sono costrette a spendere 2,1 miliardi di oneri finanziari per compensare i mancati incassi delle fatture. “A causa dei mancati pagamenti – ha denunciato Merletti – gli imprenditori hanno dovuto ritardare il versamento di tasse e contributi, hanno dovuto decapitalizzare le aziende, ritarare il pagamento degli stipendi. Insomma tutta una serie di effetti negativi che, in questa fase dell’economia, non fanno che peggiorare le cose”. Una situazione insostenibile per gli imprenditori e intollerabile per Bruxelles che ha quindi deciso di intervenire. “Toppe amministrazioni pubbliche – ha detto il Vice Presidente Tajani – assomigliano troppo allo sceriffo di Nottingham e molto poco a Robin Hood. Poca vicinanza ai cittadini e molto abuso di potere. I dati che ci ha fornito Confartigianato sono molto preoccupanti, dimostrano quanti danni all’economia può provocare il mancato rispetto della Direttiva europea che impone alla Pa di pagare entro 30 giorni i propri fornitori. Questo mi obbliga ad aprire una procedura di infrazione che significherà, a conclusione dei suo iter, il pagamento di una sanzione molto forte. E ciò comporterà altri danni all’economia e nuove tasse per i cittadini”.

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