17 Novembre 2014, h. 19:00

Arriva la “carta d’identità” degli impianti di riscaldamento e condizionamento. Gli artigiani protagonisti della sicurezza

Dal 15 ottobre è diventato obbligatorio il nuovo libretto d’impianto, una specie di “carta d’identità” degli impianti presenti nelle abitazioni.

La novità è che nel libretto verranno registrati proprio tutti gli impianti presenti nelle case degli italiani: non più solo caldaie e sistemi di riscaldamento ma anche sistemi di climatizzazione o impianti solari.

Il libretto dovrà essere compilato dall’installatore al momento dell’avvio dell’impianto, se si tratta di un impianto nuovo, oppure in occasione della prima verifica programmata. Al termine delle diagnosi, il manutentore è tenuto trasmettere agli enti preposti il rapporto del controllo.

Con il libretto arrivano anche importanti chiarimenti sulla periodicità delle verifiche: ai fini del risparmio energetico i controlli andranno effettuati ogni 4 anni per tutti gli impianti a gas di medie dimensioni, come quelli di un piccolo condominio, e ogni due per gli impianti a combustibile liquido o solido.
Per la manutenzione della caldaia, ai fini della sicurezza, bisogna invece fare riferimento alle prescrizioni previste dal fabbricante, o dalle normative tecniche, ma soprattutto, attenersi scrupolosamente alle indicazioni dell’installatore dell’impianto. “E’ un giudizio luci e ombre – spiega il Presidente dei bruciatoristi di Confartigianato Luca Falco -. In parte è positivo perché secondo noi esalta la figura del manutentore, rende veramente giustizia agli sforzi che tutti i manutentori hanno fatto per trasformare se stessi e le proprie aziende, e veniamo finalmente riconosciuti come consulenti energetici dell’utente, però per contro questa dilatazione temporale ai fini del risparmio energetico che porta ad assimilare un piccolo condominio a una casetta di campagna secondo noi è una situazione che può diventare estremamente pericolosa, va tenuta sotto controllo. In un momento di crisi le famiglie tagliano le spese, soprattutto quelle relative alla manutenzione preventiva e questo ci spaventa. Non vorremmo poi dover dire “noi ve lo avevamo detto”.

La situazione potrebbe diventare preoccupante ma le Regioni hanno la possibilità di dare indicazioni più stringenti, come ha fatto ad esempio la Lombardia che ha portato da quattro a due anni le verifiche relative al risparmio energetico. Corretto questo aspetto, le novità legislative connesse al libretto d’impianto permetteranno, ai cittadini, di avere case più sicure e bollette più leggere, e agli artigiani, di esprimere al meglio le loro competenze e la loro professionalità.

“Per noi è sempre stato fondamentale – sottolinea il presidente Falco – riuscire a dimostrare che l’artigiano non è una persona che va con il pennello e l’aspirapolvere, ma un consulente energetico del proprio cliente. Quando un artigiano compie al meglio il proprio lavoro e può esprimere la propria professionalità dà al cliente i consigli giusti per avere una casa che funzioni al meglio e risparmi al massimo. Questo è il nostro ruolo e questo è il ruolo di fiducia che deve esserci tra il cliente e l’artigiano”.

rss