STUDI – La scarsa integrazione tra scuola e lavoro fa volare la disoccupazione giovanile

A novembre 2014 la disoccupazione dei giovani tra i 15-24 anni in Italia balza al 43,9%; si tratta di 729 mila giovani in cerca di lavoro, che incidono per il 12,2% nella popolazione nella stessa fascia di età. Il tasso di disoccupazione giovanile – la quota dei disoccupati sul totale della forza lavoro, composta da occupati o in cerca di occupazione – aumenta di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti nel confronto tendenziale.
A novembre la disoccupazione giovanile in Italia supera il doppio della media UE a 28 (21,9%, 22 punti inferiore alla media italiana); da segnalare che a febbraio 2007 tale divario era limitato a 2,7 punti.
TASSO DI OCCUPAZIONE UNDER 25 ITALIA E UE 28
(% forza lavoro – gennaio 2004-novembre 2014 – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)
Alla più elevata disoccupazione dei giovani italiani contribuisce la scarsa integrazione tra il mondo del lavoro e la formazione, sia scolastica che professionale. In Italia i giovani under 25 impegnati in un percorso formativo sia scolastico che lavorativo sono il 63,7% della popolazione di riferimento di cui solo il 2,2% è in formazione e nello stesso tempo occupato.
Il grado di integrazione tra il mondo del lavoro e la formazione è di gran lunga inferiore al 13,0% della media Ue 28.
Ogni 100 giovani tra 15 e 24 anni che sono in formazione, solo il 3,5% è occupato. Tale rapporto è del 36,2% per la Germania, del 33,5% nel Regno unito, del 17,8% in Francia e del 7,7% in Spagna.
INCIDENZA GIOVANI IN FORMAZIONE E OCCUPATI SUL TOTALE GIOVANI IN FORMAZIONE IN UE 28
(anno 2013 – % dei giovani under 25 in formazione scolastica e professionale – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat)
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