16 Aprile 2015, h. 11:48

STUDI – Ripresa con motore a bassa potenza per l’Italia: per tasso crescita 2015-2016 Italia con Cipro in ultima posizione tra 36 economie avanzate

L’Italia evidenzia una minore forza della ripresa rispetto alle maggiori economie avanzate. Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale pubblicate martedì scorso indicano per il nostra Paese una crescita allo 0,5% nel 2015 e dell’1,1% nel 2016, in miglioramento rispettivamente di 0,1 punti e 0,3 punti rispetto alle precedenti previsioni del Fmi di gennaio e comunque meno accentuate rispetto al recupero previsto da Governo che nel Documento di Economia e Finanza (DEF) pubblicato lo scorso 10 aprile prevede una crescita dello 0,7% nel 2015 e dell’1,3% nel 2016.

Il motore della crescita dell’Italia sviluppa una minore potenza: se prendiamo a riferimento il tasso di crescita medio 2015-2016 nei 36 Paesi avanzati, l’Italia si colloca all’ultimo posto insieme con Cipro. Nel dettaglio mentre Taiwan cresce ad un tasso del 3,9%, l’Irlanda del 3,6%, Israele e Corea del 3,4%, la crescita dell’Italia si ferma allo 0,8%, di gran lunga inferiore al 2,5% del Regno Unito, al 2,3% della Spagna all’1,6% di Germania, all’1,3% di Francia. Esaminando i Paesi del Mezzogiorno d’Europa la Grecia (+3,1%) segna un ritmo di crescita triplo di quello dell’Italia e il Portogallo (1,6%) doppio.

La bassa crescita si associa ad una domanda debole, con particolare riferimento agli investimenti. Come indicato nel DEF 2015 “La carenza di investimenti appare particolarmente acuta in diversi settori fondamentali per la competitività” (DEF 2015, pag. VI). Il quadro di finanza pubblica del Documento evidenzia che nel 2015 si interrompe la caduta del valore degli investimenti pubblici, ma in rapporto al Pil nel 2015 la quota rimane al 2,2%, inferiore di mezzo punto alla media UE; tale profilo degli investimenti pubblici è inferiore di 0,7 punti di Pil rispetto alla media pre crisi (2,9% del Pil in Italia nel 2006 e 2007).

La più bassa crescita e la grave sofferenza del settore delle costruzioni che dal 2008 al 2014 ha registrato una perdita di 521.000 occupati, richiederebbe per la nostra economia investimenti pubblici superiori alla media UE; al contrario, si stima che il gap con l’Europa equivale – a prezzi correnti – a minori investimenti pubblici in 10 anni (2006-2014) per 57,3 miliardi di euro mentre nello stesso arco di tempo la spesa pubblica corrente – al netto degli interessi – è salita di 128,0 miliardi.

 

TASSO DI CRESCITA MEDIO ANNUO 2015-2016 IN 36 ECONOMIE AVANZATE

(tasso medio 2015-16, Pil in volume – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea)

US_crescita_16042015

 

SPESA PER INVESTIMENTI IN ITALIA ED EUROZONA

(% Pil – da 2014 per Italia valori in DEF 2015 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea e Mef)

US_crescita_2_16042015

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