20 Maggio 2015, h. 15:30

ASSEMBLEA 2015 – Fisco sempre più pesante: italiani pagano 29 miliardi di maggiori tasse rispetto a media Ue, 476 euro in più pro capite

Nel 2015 gli italiani pagano 29 miliardi in più di tasse rispetto alla media dei cittadini dell’Eurozona. Si tratta di 476 euro di maggiori imposte pro capite.

Questo gap Italia/Europa è il risultato dell’aumento della pressione fiscale registrata nel nostro Paese: siamo al 1° posto nell’UE a 28 per la crescita del peso delle tasse tra il 2005 e il 2015, +4,2 punti di Pil. E siamo al 7° posto per livello della pressione fiscale (43,4% del Pil nel 2015).

Alla crescita della pressione fiscale negli ultimi 10 anni ha contribuito l’escalation della tassazione immobiliare. Nel 2014 il prelievo di IMU e TASI  arriva a 24,9 miliardi, con un aumento di 15,1 miliardi, pari al 153,5% in più, rispetto ai 9,8 miliardi prelevati nel 2011 con l’Ici. Per ogni famiglia si tratta di un maggiore esborso di 616 euro l’anno.

I più tartassati sono gli imprenditori che per gli immobili produttivi (capannoni, laboratori, attrezzature) versano 7,2 miliardi di IMU sui quali vanno pagati altri 1,4 miliardi di imposte fra IRES, IRPEF, addizionali ed IRAP. Con un incremento del 19,5% della tassazione sugli immobili strumentali delle imprese.

Fisco oneroso ma anche sempre più complicato. Tra il 2008 e il 2014 sono state approvate 752 norme fiscali, di cui 468 introducono nuovi adempimenti per le imprese: quindi, quasi 2 nuove norme fiscali su 3 aumentano i costi burocratici per le imprese. Per una norma fiscale che semplifica quasi cinque (4,7) complicano la vita delle imprese. In pratica, in 6 anni il fisco si è complicato alla velocità di 1 nuova norma alla settimana.

Ritardi, ostacoli, inefficienze del sistema Paese generano un ambiente ostile al ‘fare impresa‘, tanto che nella classifica sulla facilità di fare impresa ‘Doing Business 2014’ l’Italia si colloca nella 23° posizione tra i 28 Paesi dell’Ue e al 65° posto tra i 189 Paesi del mondo. Per risalire di 50 posizioni la classifica mondiale e superare i Paesi che ci precedono entro il 2018, come auspicato dal Premier Renzi, a partire dal 20 maggio bisognerebbe effettuare un sorpasso ogni 27 giorni.

 

Lo spread fiscale negli ultimi 10 anni: pressione fiscale in Italia e nell’Area Euro

(Anni 2006-2015, tax burden in % del Pil. Compresi contributi sociali figurativi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione europea)

us_20052015

Norme fiscali per impatto burocratico sulle imprese nei provvedimenti: 2008-2014

(Da 29 aprile 2008 a 23 dicembre 2014 – Elaborazione Ufficio Studi e Direzione Politiche Fiscali Confartigianato su legislazione fiscale XVI e XVII Legislatura)

US_20052015_2

rss